![L’albergatrice stufa: "I nostri dehor presi a calci e danneggiati. Così non possiamo andare avanti". Il coro dei cittadini stanchi: "Chiediamo più attenzione e controlli. Da anni non siamo più tranquilli". L’albergatrice stufa: "I nostri dehor presi a calci e danneggiati. Così non possiamo andare avanti". Il coro dei cittadini stanchi: "Chiediamo più attenzione e controlli. Da anni non siamo più tranquilli".](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ODJlMDdhN2YtYTQwNS00/0/la-sfilata-dietro-ai-palloncini-commercianti-e-gente-comune-vogliamo-non-avere-piu-paura.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
L’albergatrice stufa: "I nostri dehor presi a calci e danneggiati. Così non possiamo andare avanti". Il coro dei cittadini stanchi: "Chiediamo più attenzione e controlli. Da anni non siamo più tranquilli".
Esasperati, arrabbiati, impauriti. Commercianti, albergatori, ristoratori ieri sera hanno sfilato con pacatezza e civiltà dietro i palloncini bianchi, rossi e verdi di Michela Caruso, organizzatrice del corteo anti criminalità che è partito intorno alle 19.30 dalla piazzetta antistante il negozio Bonvicini, vittima la scorsa settimana di una spaccata notturna a una delle vetrine che si affacciano sul corso Matteotti. E non solo: "Due giorni fa – racconta Andrea Bonvicini – io stesso ho beccato due ragazzi che provavano a entrare nel mio negozio per rubare e sono riuscito a farli fermare dalla polizia. Così non possiamo andare avanti. Lo dico come imprenditore, mi sono anche impegnato politicamente per il bene della mia città. Alla sfilata però non partecipo. Per me è l’ennesimo atto di protesta che non avrà seguito. Occorre piuttosto che le istituzioni facciano la propria parte e che le forze dell’ordine si vedano tutti i giorni, non solo tanto nelle occasioni di una manifestazione come questa". Valeria Innocenti, albergatrice, racconta: "Prima di spaccare il vetro di Bonvicini e dirigersi all’ex garage pubblico di via Manin, quel ragazzo era passato anche da noi in via Gioberti. Aveva preso a calci il dehor del ristorante, per fortuna lo abbiamo fatto scappare urlando. Così non possiamo andare avanti".
A sfilare ci sono anche Claudio Chimenti del Corsaro Verde, Fabrizio Biondi, figlio di Giovanni e titolare dell’omonimo hotel di viale IV novembre, i gestori del negozio Rsub, Ivano della cartoleria Al tredici di via don Manzoni, Sandra Magnani con il suo gruppo Ama Montecatini. "Siamo sfiduciati", dice Giovanni, titolare della famosa enoteca, che si unisce al corteo per un paio di centinaia di metri. Indossa il suo grembiule bianco, impeccabile come sempre. Ha lasciato il ristorante per una decina di minuti perché il corteo non se lo vuole perdere: "Mi auguro che possa servire a qualcosa ma il sentimento comune in questa città è la rassegnazione". C’è anche la gente comune. Tengono in mano i cartelli e le torce dei telefoni accese e camminano fianco a fianco con gli imprenditori e i politici di ogni colore e attraversano piazza del Popolo con i suoi mega pupazzi illuminati e un enorme cuore rosso che sembra battere forte. Simona Campigli chiede attenzione per il parco della pineta: "Da anni non siamo più tranquilli, dobbiamo tornare a frequentarlo senza timori". Simona Simoni affonda: "Montecatini deve tornare ad essere un luogo sereno, siamo stanchi di vedere persone che vivono senza regole"". Antonio Dal Pino, avvocato, afferma: "Basterebbe poco per tornare a una vita tranquilla. Chiediamo più attenzione e controlli".
Giovanna La Porta