REDAZIONE MONTECATINI

La T Gema, l’orgoglio di Savoldelli

Il capitano al terzo anno in città: "Questa maglia come una seconda pelle. Disponibile a partire dalla panchina"

Nicola Savoldelli è uno dei leader della squadra di Del Re (Goiorani)

Nicola Savoldelli è uno dei leader della squadra di Del Re (Goiorani)

Non era mai arrivato a giocare più di due campionati con indosso la canotta della stessa squadra. Per La T Tecnica Gema Montecatini però Nicola Savoldelli ha pensato che valesse la pena fare un’eccezione: la sua è stata una scelta da capitano vero, perché a differenza degli anni scorsi nessuno gli ha dato rassicurazioni su impiego, affiancandogli peraltro un top come Federico Burini. A lui però non importa: "Montecatini ormai è la mia seconda casa, restare è stata la scelta più logica".

Savoldelli dei dodici giocatori del roster de La T Gema lei è quello con più militanza nel club rossoblù. Che effetto le fa?

"Ne sono orgoglioso. Come l’anno scorso ho avuto l’opportunità di lasciare Montecatini ma nei confronti di questa società che mi ha accolto e trattato così bene ho sempre sentito di dover restituire qualcosa".

Quella che inizierà domenica sarà la sua terza stagione a Montecatini.

"Quando arrivi in un ambiente nuovo non sai mai cosa aspettarti, ma sentivo che quella con Gema sarebbe stata una tappa cruciale per la mia carriera. La canotta rossoblù ormai me la sento addosso come una seconda pelle, quest’anno poi la società punta veramente in alto e sono contento di poter far parte di qualcosa di importante".

Lei, così come Passoni e Di Pizzo, ha lanciato un messaggio forte, decidendo di rinunciare a qualcosa per sposare le ambizioni del club.

"È impensabile che qualsiasi squadra che punti ad arrivare in fondo lo faccia con cinque giocatori. Per fare strada servono dieci giocatori validi uniti da un obiettivo comune. Federico Burini è un playmaker fortissimo e non avrei alcun problema a partire in panchina, anzi".

Si aspettava che una scelta simile alla sua venisse presa anche da qualche altro suo ex compagno?

"Sinceramente sì, perché l’anno scorso ci siamo proprio trovati bene insieme, ma non critico assolutamente le decisioni degli altri, anzi spero che per tutti loro che la scelta di passare ad altre squadre si riveli azzeccata".

Nonostante siano stati presi elementi di grande esperienza quanto è importante ripartire da uno zoccolo duro di giocatori con già alle spalle un trascorso in questa squadra?

"Lo zoccolo duro non è composto solo da me, Passo e Dipi ma anche dalle tante persone dello staff che in questa società ci sono da molto più tempo di noi. Tutti insieme cercheremo di far capire ai nuovi arrivati cosa significhi giocare per Montecatini e lottare per i colori rossoblù".

In quanto capitano sente addosso più responsabilità in tal senso?

"Essere il capitano comporta qualche responsabilità in più rispetto all’anno scorso semplicemente perché la dirigenza si aspetta di lottare per obiettivi più alti, ma anche se non lo fossi stato avrei cercato comunque di portare la mia mentalità in spogliatoio".

Quali avversarie teme di più?

"Il nostro girone è veramente tostissimo, non ci sono squadre materasso. La società ha costruito un roster lungo per permettere a noi giocatori di gestire al meglio le energie nonostante l’alto numero di partite. Una scelta molto giusta".

Filippo Palazzoni