REDAZIONE MONTECATINI

L’addio all’agente Guida: "Un modello da seguire. Diego comprendeva tutti"

Gli affetti più cari e tanti cittadini alla cerimonia solenne per l’ultimo saluto. La lettera del collega: "Sempre efficace nella sostanza, senza vuoti formalismi".

Il feretro nella chiesa di Santa Maria Assunta in Castellare (Goiorani)

Il feretro nella chiesa di Santa Maria Assunta in Castellare (Goiorani)

Sono accorsi in tanti per porgere l’estremo saluto a Diego Dino Guida, il 59enne assistente capo coordinatore della Polizia di Stato da 30 anni in servizio al Commissariato di Pescia scomparso improvvisamente, vittima di un malore, la sera del 3 ottobre, mentre era in servizio. Fra pochi mesi, in maggio, sarebbe andato in pensione. La chiesa di Santa Maria Assunta, a Castellare di Pescia, era letteralmente gremita di colleghi e amici, molti dei quali con gli occhi arrossati dalle lacrime. Erano presenti, oltre ai colleghi del Commissariato, i sindaci di Pescia, Uzzano, Buggiano e Chiesina Uzzanese, Riccardo Franchi, Dino Cordio, Daniele Bettarini e Fabio Berti, il Questore di Pistoia Marco Dalpiaz, il Prefetto Licia Donatella Messina, i Carabinieri delle stazioni di Pescia e Buggiano, rappresentanti di Guardia di Finanzia ed Esercito, vigili del fuoco, Protezione Civile, Polizia Municipale, le associazioni nazionali di Carabinieri e Polizia di Stato, labaro e volontari della Misericordia e i ragazzi dell’Asd Giobri con le divise sociali.

Funerali solenni, per un agente morto in servizio, un poliziotto da sempre in servizio in strada e sulle volanti, che conosceva a fondo la città, e che tutti conoscevano e apprezzavano. A concelebrare la cerimonia, il Vicario Generale della Diocesi di Pescia, Don Alberto Tambellini, che ha aperto la funzione portando i saluti del Vescovo Monsignor Fausto Tardelli. Nell’omelia, il sacerdote ha detto di essersi recato in Commissariato per incontrare i colleghi di Diego. "Mi sono ritrovato quasi tutto il Commissariato intorno – ricorda – chi svolge un servizio ha un posto diverso nella società. E chi svolge un servizio in favore della collettività ancora di più. E chi svolge un servizio in favore della società certamente è un punto di riferimento. Anche fuori di un servizio svolto con capacità professionale, con competenza. Ci hanno ricordato come nei momenti difficili Diego sia stato d’aiuto. Cosa lasci nella vita è importante, come segno di una presenza all’interno della società. Ci sono tante persone disposte a darsi per il bene. E Diego è uno di questi".

Applauditissimi dai presenti il ricordo letto dall’altare dalla collega Maira Lanzi, a nome degli agenti del Commissariato, chiusa dalla poesia ‘Che la terra ti sia finalmente lieve’ di Alda Merini, e il saluto di Francesco Scuotto, troppo commosso per leggerlo di persona. "Eravamo convinti che tu avessi una particolare dispensa rispetto ai mali di questo mondo – afferma, rivolgendosi all’amico –. Con la tua improvvisa scomparsa lo sgomento prima, il dolore poi, ci hanno sopraffatto. Sarebbero molte le cose che vorremmo ricordare di te, la tua serietà e professionalità, il tuo grande, innegabile sapere. Hai sempre avuto a cuore la Polizia di Stato, la tua divisa, fino all’ultimo le tue parole, i tuoi aneddoti, i tuoi vissuti, sono stati rivolti nella speranza che il tuo operato debba continuare con lo stesso sentimento, con lo stesso forte senso di giustizia. Ci hai fatto ricordare quante volte, anche nelle difficoltà, hai saputo andare incontro a tutti, con comprensione e generosità, sempre efficace nella sostanza, senza vuoti formalismi".

Nel suo messaggio, Scuotto ha ricordato come avesse incontrato Diego al suo ingresso in Commissariato, e come sia sempre stato "un modello da seguire, un collante, uno spirito da emulare", e come negli ultimi anni si fosse dedicato a "preparare ragazzi e ragazze a muovere i primi passi nella Polizia di Stato", chiudendo con l’augurio di buon viaggio, "continua a guardarci le spalle da lassù".

Emanuele Cutsodontis