Un anno e mezzo fa era risultato terzo, nella lista ’Una storia nuova’, come numero di preferenze. Alberto Celli ne aveva conquistate 55, meglio di lui solo Cristiana Inglese, 106, entrata in giunta come assessore al sociale, e Maurizio Di Vita, 62, presidente del consiglio comunale. Nella stessa lista aveva conquistato 45 voti anche Alina Coraci, assessore alla pubblica istruzione, mentre il capogruppo Alessio Spelletti ne aveva portate a casa 49. Alla base di tutto il progetto della lista una parola: civismo. Nella sua lettera di dimissioni Celli ha sottolineato come una delle motivazioni che lo hanno spinto a prendere la decisione sia stata proprio la presenza, fra i candidati, di persone alla prima esperienza, ma "volenterosi e capaci". Ma qualcosa non è andato come avrebbe dovuto: "Quella che inizialmente era una vaga sensazione – afferma Celli – si è trasformata in un pungolo continuo nella testa, cioè che la direzione e la fase decisionale siano esterne e fuori dal civismo".
Spelletti è deciso a continuare a supportare l’attuale amministrazione, nella quale il gruppo civico ha un ruolo importante. "Faremo di tutto perché il sindaco Franchi possa continuare a governare – commenta –. Ci sono dei problemi irrisolti, che devono essere affrontati. Molto è stato fatto, ma deve essere fatto di più per Pescia. Comunicazione e vicinanza con i cittadini devono essere più incisivi e puntuali. La questione dell’autonomia dell’Istituto Agrario è di primaria importanza per tutta la città ma, specialmente, per la formazione dei ragazzi e il futuro del settore florovivaistico e agricolo della Valdinievole. Il sindaco ci ha sempre garantito che sarebbe stato fatto di tutto per mantenerlo autonomo, per noi è fondamentale che ciò avvenga. Ci siamo presentati come gruppo civico; era, un anno e mezzo fa, condizione principale per affrontare nel modo più corretto le problematiche che, da anni, affliggono Pescia, troppo spesso originate da scelte ‘di partito’ che nulla hanno a che fare con i bisogni veri del cittadino". Il posto di Celli sarà occupato dal primo dei non eletti che accetterà l’incarico, nell’ordine Nicolò Giuntoli, Vincenzo Finizola o Gianluca Benedetti: "tutti e tre – conclude Spelletti – godono della mia piena fiducia".
Emanuele Cutsodontis