REDAZIONE MONTECATINI

L’aumento delle tariffe Tari. I chiarimenti del sindaco Trassi: "Alia conferma le elaborazioni"

La nota: "Riaffermata la bontà dati esposti in Consiglio e l’unica anomalia, relativa alle utenze non domestiche" .

Il consiglio comunale di Lamporecchio durante l’intervento dell’assessore Meozzi

Il consiglio comunale di Lamporecchio durante l’intervento dell’assessore Meozzi

Non una telenovela, ma quasi: la questione Tari a Lamporecchio ha giocato un ruolo fondamentale nella campagna elettorale prima e nei primi mesi di mandato di Anna Trassi, dopo. La stessa sindaca, dopo mesi di polemiche sull’aumento della tariffa a danno di aziende e famiglie, ha voluto fare chiarezza. "A seguito delle varie proposte tariffarie comunicate da Alia – sottolinea la sindaca Trassi –, la mia scelta è stata quella di adottare le tariffe la cui percentuale distributiva è pari a 58%-42% tra tariffe per famiglie e aziende. Tradotte in importi numerici: l’aumento medio sarà dello 0,3% per le utenze domestiche e del 14,70% per quelle non domestiche. Questa scelta è stata dettata dalla doverosa necessità di ’riequilibrare’ le tariffe che centinaia di famiglie si sono viste recapitare l’anno scorso, in modo da spalmare gli aumenti su tutte le utenze, avvicinandole così a quelle applicate dai comuni di tutto l’ambito territoriale, il cosiddetto ’ATO’".

Gli aumenti di tariffe, sempre mal digeriti dalla popolazione, sono diventati presto argomento per lo scontro politico tra l’attuale amministrazione ed il gruppo consiliare dell’ex sindaco Torrigiani, ’Futuro Presente’. Ad inasprire ancor di più il confronto politico è stato anche un errato calcolo, da parte di Alia, nell’Iva applicata agli importi finali. "Il piano economico finanziario che il comune di Lamporecchio ha approvato fino al 2024 – sostiene Trassi – contiene erroneamente l’Iva. Un costo, però, che non influisce e non impatta nell’elaborazione e, quindi, nel peso delle tariffe future. Questo è stato ampiamente spiegato ed illustrato dalla assessore Meozzi nella seduta consiliare di luglio, per quanto la questione avrebbe dovuto essere chiusa già lì". E invece no, perché il batti e ribatti politico ha elevato la questione Tari ad argomento di scontro principe dell’estate. A quel punto è intervenuta anche Alia, con una nota inviata via pec all’amministrazione comunale, sulle tariffe 2023. "La risposta – puntualizza Trassi – è pervenuta via pec con nota protocollata il 1° agosto. Si legge testualmente che, in relazione all’elaborazione delle tariffe TARI 2023, l’Iva non è stata considerata nella ripartizione del PEF 2023 essendo le tariffe elaborate al netto di quest’ultima. L’errore ha comportato un aumento non dovuto delle sole tariffe non domestiche del 6,57%, la cui correzione verrà prontamente sanata con i dovuti conguagli alla prossima emissione delle bollette per tutti gli utenti non domestici. Questo è quanto si legge nel comunicato, ed è l’unico errore riconosciuto da Alia".

Tari a parte, la nuova giunta di Lamporecchio si è confrontata nei giorni scorsi con i delegati locali di Confcommercio su altri due argomenti spinosi: la variante del Fossetto e le potenzialità turistiche del territorio comunale, in buona parte ancora inespresse. In primis, Confcommercio ha ricordato come la variante del fossetto avrà inevitabili ripercussioni negative per le attività commerciali e ha chiesto al comune di adottare tutte le misure più opportune per ridurre al minimo il disagio. Infine, sul piano turistico, Confcommercio ha ricordato quanto sia fondamentale procedere nella direzione di un calendario degli eventi condiviso e come la sicurezza diffusa sul territorio rappresenti un altro elemento imprescindibile, sia per il turismo che per le persone qui residenti.

Francesco Storai