Le osterie di Slow Food. A Pescia il mangiar bene

Nella guida per la prima volta un locale cittadino: è quello di Luca e Francesca "Per la scelta dei prodotti abbiamo deciso di puntare tutto sul territorio".

Le osterie di Slow Food. A Pescia il mangiar bene

Nella guida per la prima volta un locale cittadino: è quello di Luca e Francesca "Per la scelta dei prodotti abbiamo deciso di puntare tutto sul territorio".

Mercoledì, sugli scaffali di tutte le librerie d’Italia, è sbarcata l’edizione 2025, la 35esima, di ‘Osterie d’Italia – Sussidiario del mangiarbere all’italiana’, la guida edita da Slow Food che recensisce più di 1900 locali segnalati per la cucina territoriale, la selezione degli ingredienti e l’accoglienza genuina. Un volume che presenta la ristorazione italiana più autentica e di qualità, selezionata attraverso le visite e le recensioni di oltre 250 collaboratori sparsi in tutta Italia, una rete capillare di appassionati che visitano, rigorosamente in anonimato, tantissimi locali. Slow Food, nato in Italia nel 1986, lavora per promuovere il diritto al piacere e a un cibo buono, pulito e giusto per tutte e tutti, la difesa della biodiversità, la diffusione di metodi agroecologici.

Per la prima volta, sulla guida è approdato anche un locale pesciatino, la Locanda Sotto i Portici di Francesca Ciolina e Luca Silvestri. Non è la prima volta che i due giovani ristoratori appaiono sulla Guida: in passato si erano guadagnati la citazione con l’Osteria di Cutigliano, che hanno gestito per sette anni. "Quando è nata nostra figlia Beatrice – spiega Francesca – ci siamo trasferiti a Pescia. Abbiamo aperto la Locanda sei mesi prima del lockdown. Un momento durissimo. Ma ne siamo usciti più forti di prima".

Parla chiaro, la guida: "Una coppia di giovani pieni di entusiasmo e con tanta voglia di fare, accomunati dalla passione, dalla costanza, dalla ricerca del buono e del bello". E della proposta del locale è stata apprezzata da Slow Food la "cucina di tradizione, ma nello stesso tempo ricercato e mai banale – afferma la Guida –. Il piatto iconico di Luca è lo sformatino di funghi con fonduta di parmigiano, ma le proposte spaziano dalla pasta fatta in casa alle carni di selvaggina. I dolci sono fatti in casa. Alla fine, se vi piace, chiedete un caffè: non è banale neanche quello".

Luca e Francesca sono molto orgogliosi del loro lavoro: "Facciamo la pasta in casa – spiegano –, e anche la senape è di nostra produzione. Tutto quello che portiamo in tavola non è della grossa distribuzione. La verdure sono di aziende locali, puntiamo all’accoglienza e alla cura del cliente. Apparire sulla Guida è un bellissimo traguardo".

Emanuele Cutsodontis