Le vicende di un notaio nel ’500 raccontate da Ricci e Zucconi

Disponibile in libreria 'Dio ne guardi dai bisogni! Storia di un notaro in Toscana', racconto del XVI secolo a Pescia. Giuliano Ceci affronta avversità e tragedie in un'epoca di carestie e guerre.

Le vicende di un notaio nel ’500 raccontate da Ricci e Zucconi

Le vicende di un notaio nel ’500 raccontate da Ricci e Zucconi

È da poco disponibile nelle migliori libreria ‘Dio ne guardi dai bisogni! Storia di un notaro in terra di Toscana’, scritto a quattro mani dal montecatinese Paolo Ricci e dal buggianese Daniele Zucconi ed edito da Stamperia Benedetti. Un volume brossurato di 188 pagine nel quale i due autori raccontano la storia di un notaro nella Pescia del ‘500, un romanzo tratto da vicende realmente accadute. Il protagonista è Giuliano di Lorenzo Ceci, che Zucconi e Ricci presentano raccontando al lettore le vicende umane che, come uragani, "hanno sconvolto luí, la sua famiglia e la sua città di Pescia", si legge nell’introduzione. Leggendo il libro si entra nella vita del protagonista, facendo scoprire "un secondo libro in cui, con la stessa diacronica meticolosità, mette in sequenza ogni avvenimento che abbia comportato movimenti di denaro, per lui e la sua famiglia, in entrata o in uscita, con un dare e un avere che non offre una mera quantificazione economica ma che si traduce nel porre sui piatti della bilancia, misurandole, differenti esistenze umane, con le loro ricchezze e con le loro miserie". ‘A bello, fame et peste libera Nos Domine!’, era la preghiera che anche nella Pescia del XVI secolo accompagnava la vita delle persone, quotidianamente alle prese con epidemie senza tregua, che strapperanno al protagonista la moglie Fioretta e due figlie; per non parlare delle carestie e della fame. Il notaro, nel corso della vita, dovrà fare i conti con le richieste di riscossione di tributi dei potenti impegnati nelle guerre, per favorirne le conquiste, il dominio, la sopraffazione. Nella sua vita di buon cristiano, conscio che ogni giorno è necessario affrontare le avversità, Giuliano inventa una sua preghiera personale: ‘Piaccia a Dio che si cominci in buon principio e si finisca nella miglior fine, a lode del Signore. Dio ne guardi dai bisogni’.

Emanuele Cutsodontis