REDAZIONE MONTECATINI

Lo ’storico’ ecomostro: "Abbattere il ’Paradiso’. Serve uno spazio verde"

La nuova richiesta di Italia Nostra al prefetto di Pistoia, Licia Donatella Messina "I costi sono troppo elevati per il recupero: l’ex hotel va eliminato del tutto".

"L’ex Hotel Paradiso di Montecatini Alto, confiscato alla Banda della Magliana, deve essere completamente abbattuto e sostituito con uno spazio destinato al verde pubblico". Italia Nostra, sezione Valdinievole – gruppo pistoiese, torna a parlare di un problema che va avanti ormai da troppi anni in città. Il bene, confiscato al famigerato sodalizio criminale non ha mai trovato una sistemazione definitiva nel corso degli anni, a causa degli elevati costi di recupero. In una recente comunicazione inviata al prefetto Licia Donatella Messina, l’associazione Libera e il sindacato Spi-Cgil erano tornati a chiedere il parziale abbattimento dell’edificio. Italia Nostra, pur disponibile a valutare altre proposte, ritiene che radere al suolo completamente l’ecomostro sia la migliore soluzione.

"La nostra associazione – scrivono Franco Burchietti e Rossella Chietti - già nel passato si era interessata del problema, incontrando anche l’allora prefetto di Pistoia Gerlando Iorio. Il rappresentante del governo sul territorio aveva preannunciato un’importante iniziativa rivolta al mondo del volontariato per un suo potenziale recupero e utilizzo. Un gruppo di associazioni guidato dal coordinamento di Libera Pistoia fece un sopralluogo puntuale". Le pessime condizioni in cui versa all’interno l’edificio sono rimaste impresse nella memoria di Italia Nostra. Burchietti e Chietti raccontano che "il degrado risultò impressionante: porte divelte, finestre sfondate, controsoffitti in parte rimossi, sanitari dei bagni asportati, come pure gli ascensori e tutti i manufatti di rame, infiltrazioni d’acqua ovunque. Un vandalismo di cui qualcuno deve avere la responsabilità. Solo in un secondo momento, infatti, ad azioni illegali già avviate, è stato provveduto ad attivare una sorta di vigilanza". Il problema dei costi, come ribadisce anche Italia Nostra, resta il nodo della vicenda. "Si è da subito capito – proseguono Burchietti e Chietti - che per mettere in sicurezza la struttura sarebbero serviti notevoli investimenti. Per un suo riutilizzo, poi, si è parlato di cifre intorno ai 20 milioni di euro. Ovviamente, le associazioni non se li sarebbero potuti permettere. Si è pensato anche ad una demolizione parziale, come rilevato pure da parte di altri soggetti, a partire dall’ex sindaco Giuseppe Bellandi, per poterne fare una sede a fini sociali, educativi, formativi, o quant’altro". Italia Nostra sostiene che "l’ipotesi potrebbe essere quella di un progetto condiviso tra pubblico e privato sociale, recuperando la piscina, il giardino e la parte bassa dell’edificio. Ma anche in questo caso i costi del solo abbattimento sarebbero di svariati milioni. Italia Nostra rimane convinta che la soluzione proposta al prefetto nel 2021 sia la più opportuna: la demolizione dell’ecomostro, per creare un’area verde, un parco".

Daniele Bernardini