Pescia (Pistoia), 3 gennaio 2025 – C’è preoccupazione, in località Macchie di San Piero, per le condizioni del muraglione che delimita l’argine del fiume Pescia di Collodi. Da tempo il Comitato cittadini della Valle del Pescia aveva segnalato come la parte più alta in muratura si stesse deteriorando, in più punti aveva parzialmente ceduto. Adesso, però, ad aggravare la situazione, è arrivato un nuovo cedimento, questa volta nella parte più bassa. Si è aperta una grossa voragine, nella parte interna, a ridosso del corso d’acqua, circa duecento metri a sud delle Macchie di San Piero. Se è vero che non sussiste un pericolo immediato, rimane però nei residenti il timore che, in caso di forti piogge, l’argine possa cedere del tutto, provocando una fuoriuscita delle acque del torrente, che andrebbero ad allagare una zona che, mediamente, è più bassa del letto del fiume di 2-3 metri, ed è densamente abitata.
“Mi ha avvisato un passante – ci spiega Piero Tarabori, una delle anime del Comitato –, sono andato a controllare, e ho fatto delle foto della situazione attuale. Già un paio d’anni fa avevo fatto una ricognizione dell’argine, osservando allentamenti delle pietre, piccole frane, tratti ammalorati. In questo caso, però, la situazione è ancora peggiore. Il pezzo interessato è di diversi metri sia in lunghezza che in altezza. Là sopra una volta passava la strada che portava a San Salvatore, che seguiva il corso del fiume. Una volta che fu realizzata la nuova strada, su quel tratto, con il tempo, è cresciuto di tutto. Il muro venne anche rialzato, perché giudicato di altezza insufficiente. Qualche mese fa è intervenuto il Consorzio, che aveva fatto dei lavori: sono state tagliate le piante sull’esterno del muro, stuccati i buchi sul muro, ma le piante non sono state sradicate, e adesso sono tornate a crescere: le radici continuano a spingere, nella parte interna, le pietre che già risultavano allentate.
“Ho avvisato subito sia il presidente del Consorzio, Maurizio Ventavoli, che il sindaco Riccardo Franchi e il vice sindaco Luca Tridente; quest’ultimo lo scorso agosto era venuto con me a monitorare la situazione. Al Genio Civile – conclude – mi è stato detto che ci avrebbero pensato amministrazione comunale e Consorzio”.