Pescia, 7 gennaio 2025 – Si sono presentati in tanti per salutare Massimo Giuntini, per accompagnarlo nell’ultimo viaggio. Fra meno di dieci giorni avrebbe compiuto 58 anni. Era persona conosciuta e apprezzata in tutta la comunità. E tutta la comunità ha voluto essere presente alla celebrazione delle sue esequie. C’erano il labaro listato a lutto della locale sezione dell’Avis, associazione di cui era consigliere e della quale era medaglia d’oro per le numerose donazioni di sangue fatte. E poi c’erano le bandiere dell’Anpi, l’associazione partigiani, alla quale era iscritto per perpetuare il ricordo del padre Ferruccio, che a soli 18 anni era salito in montagna e aveva abbracciato le armi unendosi alla brigata partigiana di Pippo, quella dell’Arci, associazione di cui da pochi mesi era stato eletto nel consiglio direttivo del circolo di Pietrabuona, e quella di Rifondazione Comunista.
E poi c’erano i fazzoletti del Rione Ferraia, che frequentava con il fratello Valerio, la moglie Roberta Battaglini, la figlia Virginia. Presenti anche, con i propri rappresentanti, la Pro Loco di San Quirico in Valleriana, dove si era trasferito a vivere dopo il matrimonio, e l’associazione culturale Convivio, per quale era referente per la Valdinievole Ovest.
Commovente l’omelia con cui ha voluto ricordarlo il parroco, don Valerio Mugnaini, che rivolgendosi direttamente a Giuntini ha ricordato come si rivolgesse a lui, sempre con rispetto e amicizia, chiamandolo scherzosamente ‘compagno don’. E il sacerdote, a sua volta evidentemente commosso, ha commentato dicendo che ‘compagni’ lo erano davvero, compagni di strada nel cammino della vita. Sabato, alle 8, il cuore di Giuntini si è fermato per sempre. Da cinque anni il giovane combatteva contro la terribile malattia che lo aveva colpito. Non si voleva arrendere, non voleva lasciare sole la moglie e la figlia.
Don Valerio ha ricordato la sua generosità, il coraggio sempre dimostrato, il suo essere sempre impegnato, il suo amore per la vita, per la famiglia, per i posti in cui viveva. Ha parlato dei frequenti incontri e delle conversazioni, anche solo telefoniche, in cui Giuntini, anche con l’irruenza che, a volte, lo caratterizzava, gli presentava idee e proposte per rendere più ricca e accogliente San Quirico e tutta la Valleriana. «Sempre costruttivo – ha aggiunto il parroco – sempre senza polemica». Su quest’ultimo punto lo ha contraddetto, in parte, l’amico Danilo Giusti, che salutandolo a nome della Pro Loco ha commentato che qualche volta, in senso positivo, la polemica Giuntini ce la metteva, eccome. Ma sempre in positivo. Per salutarlo sono intervenuti anche il sindaco Riccardo Franchi, i presidenti di Avis, Anpi e Convivio, il rappresentante dell’Arci. All’uscita dalla chiesa, ad accompagnare il feretro, è stato intonato in coro il canto partigiano Bella Ciao.