Il dispiacere di non poter assistere questa sera ad "Anima Sbiadita tour" (Amedeo Minghi è stato costretto ad annullare il concerto di Montecatini a causa di un forte attacco di sciatica – a breve la nuova data) è attenuato dalla presenza dopodomani, dalle 21 sul palcoscenico del Teatro Verdi, di due campioni di bravura quali Massimo Lopez e Tullio Solenghi nel nuovo show "Dove eravamo rimasti", scritto con Giorgio Cappozzo, prodotto da International Music and Arts, con l’accompagnamento della Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio. Ne parliamo con Massimo Lopez.
Che spettacolo dobbiamo attenderci?
"Una prosecuzione del precedente Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show: una rappresentazione di arti varie. Si passa da sketch, numeri, brani musicali a contributi video, dalla lectio magistralis di Sgarbi al confronto Mattarella/Bergoglio: tutto in modo fluido. Il nostro marchio di fabbrica è il Trio (Lopez Solenghi Marchesini, nda). La gente si sta divertendo, ci ringrazia delle due ore che trascorre con noi".
Da quanti anni fate divertire gli italiani?
"Col Trio, dal 1982. Ma già conoscevo Anna; Tullio, addirittura dai tempi in cui non ero ancora attore e in cui recitava, con mio fratello Giorgio, allo Stabile di Genova. Siamo ormai fratelli".
"Dove eravamo rimasti" è una citazione di Enzo Tortora.
"È un omaggio a Tortora, che Tullio imitava, un modo di ricordarlo, ma è pure il collegarsi al precedente spettacolo".
A teatro, la maestria risalta: c’è spazio per l’abilità in tv?
"L’attuale televisione non ti consente di dimostrare la bravura: c’è poco spettacolo, molte storie di cronaca. Si è perso il fascino televisivo di una volta. Anche se si è sempre detto, per vedere la vera bravura bisogna andare a teatro. Programmi come La Corrida erano rivoluzionari: mostrare i dilettanti in tv era scandaloso. Ora è la normalità: si applaude la persona che stona".
Lei, che ha una voce splendida, che cosa pensa delle tante, troppe voci che ascoltiamo oggigiorno?
"C’è talmente l’abitudine a sentire voci sgraziate e canzoni con l’auto-tune, che ormai la gente ha smarrito il senso di ciò che è bello".
Quanto manca Anna Marchesini?
"La vado a cercare su altre galassie. Manca molto, Anna: ma è con noi tutte le sere, perché un momento dello spettacolo lo dedichiamo a lei".
Gianluca Barni