LUCIA AGATI
Cronaca

Morte di Michael Antonelli, due rinviati a giudizio

Il giovane ciclista finì in una scarpata durante la Firenze-Viareggio. Direttore di gara e presidente della società organizzatrice sotto processo

Michael Antonelli

Pistoia, 27 settembre 2022 - Se ci fosse stato un addetto con un fischietto, e poi un altro con una bandiera per segnalare quel tratto, se ci fosse stata una barriera di protezione, Michael si sarebbe potuto salvare. E’ su questi aspetti che punterà la pubblica accusa, affiancata dagli avvocati di parte civile nel processo per omicidio colposo che inizierà il 17 gennaio 2023 per la morte di Michael Antonelli , il ragazzo di 22 anni, promessa del ciclismo, che morì in seguito ai traumi, e alle successive complicazioni, riportati dopo la rovinosa caduta avvenuta durante la 72° edizione della Firenze-Viareggio. Il giovane, originario di San Marino, era tesserato per la Mastromarco Sensi Nibali di Lamporecchio.

Era il 15 agosto del 2018 quando avvenne il drammatico incidente. Michael finì in una scarpata mentre era impegnato a percorrere la discesa lungo il Monte Oppio, poco prima di Limestre, nel comune di San Marcello Piteglio. Le conseguenze furono devastanti. Fu ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Careggi di Firenze per il grave trauma cranico, contusioni e lacerazioni polmonari. Morì il 3 dicembre 2020 per insufficienza respiratoria acuta da covid in un soggetto ormai fragile. In rappresentanza della madre di Michael, Marina Mularoni, gli avvocati Fiorenzo e Alberto Alessi di Rimini, presentarono un esposto alla Procura di Pistoia chiedendo la riapertura delle indagini in virtù di rilievi tecnici svolti nella zona dell’incidente mortale. Al termine delle indagini, dirette dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, la procura chiese il rinvio a giudizio del presidente della società organizzatrice della Firenze-Viareggio e del direttore di gara: "Per non avere adottato le necessarie cautele soprattutto nel tratto di discesa del Monte Oppio, non predisponendo adeguate protezioni morbide come potevano essere balle di paglia, senza segnalare con mezzi e personale in loco il pericolo rappresentato da quel tratto".

L’udienza preliminare si è conclusa ieri con il rinvio a giudizio di Rodolfo Gambacciani 71 anni, di Prato, quale direttore di gara e di Gian Paolo Ristori, 82 anni, di Firenze, presidente della società organizzatrice. Ieri mattina, in aula, erano presenti i genitori e il fratello di Michael rappresentati dagli avvocati Alberto e Fiorenzo Alessi e dall’ avvocato Flavio Moscat, del foro di Rimini. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Nuri Venturelli, noto legale della Federazione ciclistica italiana. Citate dai legali di parte civile anche le Compagnie Assicuratrici Lyoid e Unipol.

«Un processo sicuramente delicato – osserva per noi l’avvocato Fiorenzo Alessi – e destinato a determinare anche dei presupposti operativi per tutti gli organizzatori del Paese".

l.a.