Montecatini, 31 marzo 2016 - «BUONGIORNO, qui è Mi Manda Rai Tre. Vorremmo sapere qualcosa di più sul clamoroso caso delle Poste di Nievole». La notizia della sparizione di almeno 6 milioni di euro di risparmiatori che si servivano per i loro investimenti dell’ufficio postale della frazione montecatinese è ormai di dominio nazionale. A renderla nota è stata proprio La Nazione. Era inevitabile che anche una delle trasmissioni più popolari della tv di Stato si interessasse a un caso di tale portata. Le telecamere della Rai potrebbero quindi presto arrivare a Montecatini per documentare da vicino una vicenda che assume caratteri sempre più incredibili.
Le denunce ai carabinieri sono state presentate numerose. Il fascicolo è già nelle mani della magistratura pistoiese, la quale sta indagando sulla sorte degli ingentissimi capitali sottratti da parte dell’impiegato che lavorava nell’ufficio postale di campagna. E’ una piccola stanza con una stretta porta chiusa da un cancello e la rossa cassetta delle lettere proprio a fianco dell’ingresso. Minuscola sede, eppure frequentata da una clientela che di soldi da depositare ne ha avuti parecchi negli ultimi sei o sette anni. Gli inquirenti dovranno anche accertare il modus operandi del raggiratore di tanti risparmiatori e soprattutto il motivo della continua sottrazione di soldi. Che fine hanno fatto quei contanti? Sono ancora in suo possesso o sono stati spesi? Tante domande che hanno tolto tranquillità a decine di residenti di Nievole, Montecatini Alto, Serravalle, Marliana.
Se il caso è esploso perché un investitore ha chiesto di riavere 100mila o più euro, significa che l’impiegato non aveva più neppure una somma simile a disposizione per evitare di far scoprire l’incredibile raggiro? L’unica certezza è che costui è stato ovviamente sospeso dal servizio e nella zona di Nievole nessuno l’ha più visto. «Faceva una vita semplice – raccontano i paesani – sempre regolarmente al lavoro nell’ufficio, dove arrivava con un’utilitaria. I solito buongiorno ai clienti delle Poste e ai tanti che ormai lo ritenevano un amico fidato...».
Tanto fidato da affidargli – magari con eccessiva fiducia – somme cospicue da trasformare in buoni postali o in altre forme di investimento. Che invece non venivano in realtà mai realizzate, nonostante le ricevute fasulle date alle vittime. Insomma una storia per molti versi ancora da scrivere. E tante domande a cui rispondere. «Ma a noi ne interessa una sola – dice uno dei raggirati – riavremo davvero i nostri soldi?».