REDAZIONE MONTECATINI

Modica dona un'opera al "Moca" di Montecatini Terme: la collezione si arricchisce

La collezione della Galleria Civica di Montecatini si arricchisce con un'opera di Giuseppe Modica, artista noto a livello nazionale ed internazionale. La sua ricerca artistica ha portato all'equilibrio tridimensionale e alle scenografie pulite che hanno attirato l'attenzione della critica.

Modica dona un'opera al "Moca" di Montecatini Terme: la collezione si arricchisce

La collezione della Galleria Civica si arricchisce in qualità grazie ad un’opera di Giuseppe Modica, artista noto a livello nazionale ed internazionale per linguaggio innovativo basato su armoniche proporzioni, spazialità prospettiche e rigorosi equilibri cromatici e materici. "Sostenitore del progetto “Florilegio Italiano”, con “Autoritratto-controluce” contribuisce ad impreziosire il cospicuo nucleo del nostro spazio espositivo", afferma il vicesindaco e assessore alla cultura Alessandro Sartoni (foto). Attratto dalla pittura di De Chirico, Modica frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Studente appassionato, attrae le attenzioni di Maurizio Fagiolo Dall’Arco che lo invita a prendere parte alla mostra “De Metaphisica” cui partecipano anche Guarienti, Ferroni, Paolini, Bonichi e Luino. Questi i prodromi di una lunga carriera espositiva che si apre ufficialmente con una personale ospitata a Mazara del Vallo (1973) cui segue una temporanea (1976) alla “Galleria La Stufa” di Firenze; in questa occasione Natali, critico tra i più illustri, associa allo stile di Modica un’ispirazione al gusto e allo stile puramente metafisico. A conclusione degli studi accademici (1978) Modica resta a Firenze dove si dedica alla ricerca in campo pittorico e dove pensa, e sviluppa, un peculiare linguaggio artistico: l’equilibrio tridimensionale e le scenografie pulite in cui trovano collocazione elementi lineari diventano elementi sostanziali di tutte le future opere. Il nome dell’artista balza, così, agli occhi della critica contemporanea nazionale ed internazionale: da Santini, Paloscia, Federici e Nicoletti, a Sciascia che lo elogia sul “Corriere della Sera”, a Sgarbi che ne loda spessore e autonomia nella ricerca artistica.