REDAZIONE MONTECATINI

Nell’abbandono delle Terme Excelsior Parco ormai in balia di ’visitatori’ abusivi

Viaggio nello stabilimento che un tempo garantiva cure tutto l’anno. Recinzione in parte scomparsa e bottiglie sotto il loggiato.

Nell’abbandono delle Terme Excelsior Parco ormai in balia di ’visitatori’ abusivi

La città assiste con infinita pazienza (per non chiamarla indifferenza) alle procedure del concordato (per non chiamarlo fallimento) delle proprie terme un tempo gloriose e oggi ridotte a poca cosa, anche se con il marchio Unesco. Di tutti gli stabilimenti esistenti restano attivi soltanto il Tettuccio – pochi i curisti, ancora in buon numero i visitatori – e le Redi per trattamenti che comunque richiedono congrui tempi di prenotazione. Il resto è abbandono.

Dopo l’incredibile degrado della Torretta e dopo 12 anni di cantiere deserto alle Leopoldine, stessa sorte sta toccando all’Excelsior, un tempo emblema delle terme aperte tutto l’anno: idropinica in inverno e cure estetiche-benessere negli altri mesi. Poi lo stop per la cronica mancanza di soldi di un’azienda decotta da decenni. Porte sbarrate da mesi e incuria dilagante.

La recinzione antistante la parte storica in pratica non esiste più. L’edera ben curata che, sostenuta da lunghi fili di ferro, fungeva da barriera, è quasi tutta morta, lasciando i paletti tristemente spogli. Entrare abusivamente nel parco è un gioco da ragazzi, anche perché in alcuni tratti non c’è neanche più il filo metallico a dissuadere. Infatti qualcuno deve averne approfittato: sotto l’arioso loggiato che guarda verso il Comune ci sono bottiglie a terra; una sedia messa dove non dovrebbe stare indica che l’Excelsior è meta di sbandati o consimili. Nessun giardiniere cura più niente.

Sul lato del parco La Fortuna sono accatastate decine e decine di belle (e sicuramente costose) poltrone di design in resina bianca. Si sono annerite a forza di stare alle intemperie da mesi, se non da anni. È già un miracolo che non le abbiamo rubate in blocco. Dove i curisti una volta passeggiavano godendo del verde, del roseto e del fresco degli alti alberi, rimane solo un senso infinito di scoraggiamento.

Marco A. Innocenti