REDAZIONE MONTECATINI

"Oci Ciornie" l’inizio di tutto Ci vuole di più

Gabriele Galligani

All’inizio fu Oci Ciornie, il film pluripremiato di Nikita Michalkov con Marcello Mastroianni e l’affascinante Elena Safonova girato tra Montecatini e San Pietroburgo, allora Leningrado. Era il 1987. Segretario del Pcus da due anni era un certo Michail Gorbacev che nei suoi interventi usava parole nuove come glasnost e perestrojka. Nessuno, all’epoca, avrebbe immaginato cosa sarebbe successo di lì a pochi anni. Da allora, per tanti motivi, tra Montecatini e la Russia si è stabilito un ponte, un collegamento. In questi anni dal punto di vista culturale questo gemellaggio si è arricchito e consolidato, grazie a numerose iniziative: le sculture di Verdi e Puccini sono opera di un artista russo e grazie alle iniziative intraprese dall’associazione presieduta da Maria Giulia Grazzini oggi abbiamo un importante festival e scambi culturali con Mosca nell’ambito della musica classica. Con tutti questi legami era forse lecito attendersi qualcosa in più dal punto di vista turistico. Il rapporto fra Montecatini e i turisti russi ricorda per certi versi proprio la trama del film "Oci Ciornie". Sembra una metafora. Nella storia Mastroianni si innamora degli "occhi neri" della Safonova. Addirittura va nel suo villaggio in Russia e qui promette che al ritorno in Italia lascerà la moglie e andrà a riprenderla. Ma poi invece, tornato in patria, si riadatterà al solito menage e non avrà la forza di cambiare la sua vita. Anche Montecatini, anni fa, si è forse accontentata del presente che tutto sommato non era male, senza guardare troppo al futuro. Ma adesso serve davvero fare un salto di qualità. Altrimenti do svidanija, addio Russia.