L’imprenditore Oliviero Zavagli, finito agli arresti domiciliari con l’obbligo lo scorso luglio con l’accusa di favoreggiamento, nell’inchiesta Kalispera, un’operazione antidroga portata avanti dalla Compagnia dei carabinieri e dal Norm di Pistoia, esce di scena dalla vicenda. Già ad agosto, in seguito al ricorso effettuato al tribunale del riesame di Firenze, il provvedimento nei suoi confronti si era convertito nell’obbligo di dimora in città. Zavagli, che ha presentato anche un ricorso al tribunale di Pistoia, adesso è libero da qualsiasi misura cautelare. "Il commercio di droga? – sottolinea con una certa energia – Non farei mai una cosa del genere. Detesto tutti gli spacciatori. In merito alla mia vicenda, posso solo dire che ciascuno sbaglia nel settore dove opera". Il 10 luglio dello scorso anno, i militarihanno iniziato l’operazione antidroga all’alba per seguire le 24 misure (17 provvedimenti restrittivi e 7 obblighi di dimora e presentazioni). Il quartier generale dell’organizzazione era a Montecatini, nel ristorante "Kalimera" e il raggio d’azione tra Pistoia e Prato ma anche nelle provincie di Firenze, Lucca, Forlì, Venezia, Alessandria, Genova, Pescara, Pavia e Modena. Otto arresti erano già stati eseguiti nel corso delle indagini che contano 48 perquisizioni domiciliari, il sequestro del ristorante e di due auto e la documentazione di 6mila cessioni di droga.
R.M.