Il Comune ha concluso due interventi importanti per la prevenzione del degrado e la tutela del patrimonio artistico e culturale presente in città. Sono stati completati due importanti interventi di pulizia e ripristino su alcune delle fontane più rappresentative di Montecatini. La fontana monumentale di piazza del Popolo, realizzata nel 1926, su progetto dell’architetto Raffaello Brizzi, è tornata a splendere la scorsa settimana grazie a un accurato intervento di pulizia del travertino, eseguito dai nostri operai. È stata poi riattivata la fontana Duetto d’acqua, situata nel piazzale Domenico Giusti, davanti allo stabilimento Tettuccio, opera dell’artista giapponese Susumu Shingu. Grazie alla collaborazione con un elettricista esterno, la scultura mobile in acciaio, alta tre metri, ha ripreso a incantare con i suoi giochi d’acqua e suoni armonici.
Questo interventi hanno senza dubbio un valore importante per l’immagine di Montecatini, non sempre all’altezza del suo passato glorioso. La fontana monumentale fu realizzata su progetto del professor Raffaello Brizzi, architetto montecatinese e accademico delle Belle Arti, in piazza del Popolo (allora piazza Umberto I), punto di partenza del vialone Dei Bagni, l’odierno Viale Giuseppe Verdi. Sulla monumentale fontana sono ben visibili ornamenti in bronzo, realizzati con la collaborazione dello scultore pistoiese Antonio Guidotti presso la fonderia Capecchi di Pistoia. Fu eretta nel 1926 per volere della municipalità e con la supervisione dell’ingegner Luigi Righetti, allora capo dell’ufficio tecnico comunale, nel luogo in cui dal 1834 si trovava una loggetta quadrangolare usata per mercati e fiere agricole.
La fontana ’Duetto d’acqua’ fu commissionata dall’amministrazione comunale nel 1997 e collocata nel 1998 nella grande aiuola centrale del piazzale Domenico Giusti, davanti al Tettuccio. Si tratta di una coinvolgente scultura mobile in acciaio, alta poco oltre tre metri che produce suggestivi effetti musicali. L’acqua scende dall’alto della struttura, passa dall’uno all’altro degli elementi che richiamano nella forma dei calici, e dà vita sia al movimento della scultura sia all’alternarsi di suoni armonici e suggestivi.
Daniele Bernardini