Valdinievole, 16 aprile 2022 - Più di uno su due (56%) trascorrerà Pasqua e Pasquetta a casa in compagnia di amici e parenti. Covid, guerra e rincari sono fattori che pesano sulla libertà di movimento dei toscani che sceglieranno un ponte di Pasqua all’insegna della prossimità. A rivelarlo sono i risultati del sondaggio online proposto da Coldiretti Toscana in vista delle festività pasquali secondo cui solo il 5% andrà all’estero. Il 3% di quanti hanno risposto al sondaggio visiterà invece una città d’arte.
«Dal sondaggio – spiega Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana – emerge una chiara tendenza a voler passare questa prima Pasqua post-Covid in famiglia, mentre una percentuale attorno al dieci percento punterà sulla tradizionale gita fuori porta al mare o in montagna, considerata una soluzione per chi non vuole rinunciare a stare all’aria aperta senza pesare però troppo sul bilancio. Tra le mete più gettonate e richieste c’è sicuramente l’agriturismo,che sta vivendo un inizio di stagione a due volti: molto bene quello della ristorazione a km zero con le strutture che si dirigono verso il tutto esaurito per Pasqua e Pasquetta, inferiore invece alle aspettative per quanto riguarda i pernottamenti con una struttura su tre con ancora disponibilità".
Secondo una stima di Coldiretti saranno 120mila coloro che pranzeranno tra Pasqua e Pasquetta in una delle oltre 3500 strutture agrituristiche regionali autorizzate alla ristorazione o alle degustazioni per un fatturato che oscillerà tra 5 e 6 milioni di euro. "La ristorazione tipica a km zero – analizza ancora Serafini – che valorizza i prodotti locali e delle aziende agricole consumata in un contesto di libertà, natura e di tranquillità rappresenta il valore aggiunto della proposta dei nostri agriturismi la cui offerta in questi anni è molto cresciuta e maturata".
Il periodo pasquale e più in generale tutto il secondo trimestre dell’anno tra aprile, maggio e giugno, rappresentano un momento importante della stagione per gli agriturismi toscani con oltre 340mila arrivi (dato pre-Covid) di cui quasi 200mila di soli stranieri per un fattura complessivo di circa 20 milioni di euro. "Questo periodo pasquale – conclude Serafini – rappresenta il primo vero test della prima stagione post emergenza sanitaria che sarà ancora, in attesa dei turisti stranieri, nel segno degli italiani e del turismo di prossimità".