L’amministrazione comunale di Pescia ha siglato una convenzione con il Tribunale di Pistoia. Accordo grazie al quale le persone che non hanno mai, prima, toccato il carcere, condannate con sentenze che prevedono fino a quattro anni di carcere, potranno scontare la loro pena svolgendo lavori di pubblica utilità: ogni giorno di condanna corrisponderà a due ore di lavoro. "Si va a consolidare un rapporto che era già in essere – puntualizza il sindaco Riccardo Franchi – fino a ora l’accordo prevedeva che collaborassero con noi due persone, con questa firma sono diventate dieci. Si tratta di un inserimento rieducativo di persone cui è capitato di incappare in episodi poco felici. Daremo, così, un segnale ai nostri cittadini, portando queste persone a intervenire sull’arredo urbano".
L’accordo è stato presentato in un incontro cui hanno preso parte l’assessore al welfare, Cristiana Inglese, la direttrice dell’ufficio locale esecuzione penale esterna di Pistoia, Cristina Selmi, l’assistente capo coordinatore Pietro Aprile e il sovrintendente capo della polizia penitenziaria Guido Martino e Renzo Ciofi, volontario ex articolo 78 e docente all’Università La Sapienza di Roma, che seguirà il lavoro delle persone interessate insieme ad altri sei volontari. La convenzione avrà la durata di 5 anni, il lavoro verterà soprattutto su spazzamento, raccolta dei rifiuti e pulizia delle aiuole. "Crediamo molto in questa idea di giustizia riabilitativa – aggiunge Inglese – che mette al centro la persona per essere recuperata. C’è una ricaduta importante sulla comunità". "La riforma Cartabia – spiega Selmi –ha dato ulteriore impulso al ruolo delle istituzioni locali. Condanne e imputazione fino a quattro anni vengono scontate con lavori per la comunità. Le vite delle persone si sono inceppate, dovendo fare i conti con una vicenda giudiziaria. I numeri sono importanti: 134.000 persone a livello nazionale, 800 all’anno nella nostra provincia. Persone che hanno avuto la sospensione automatica della carcerazione. Pescia si sta dimostrando estremamente sensibile, sia ai lavori di pubblica utilità che alla giustizia ripartiva. L’Ulepe – conclude svolge attività di promozione della cultura, curando percorsi che vanno in carico alla comunità e al territorio".
Emanuele Cutsodontis