Montecatini 18 settembre 2017 - Sembrava un cliente come tanti, venuto a pranzare insieme alla famiglia e agli amici. Ma, pochi minuti dopo, ha scatenato un putiferio nel locale, sotto gli occhi terrorizzati dei presenti, tra i quali c’erano numerosi bambini. Un albanese di 32 anni, latitante da sei, è stato arrestato domenica, all’interno di un ristorante del centro, dagli agenti del commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Mara Ferasin. La cattura è avvenuta in seguito a un mandato di cattura internazionale per vari reati, tra cui furto e attività legate alla droga.
La vicenda è iniziata dieci giorni prima, quando, durante un’attività di controllo del territorio, effettuata in Valdinievole, l’uomo è stato fermato dalle forze dell’ordine. Dopo aver consegnato i documenti, sapendo bene che cosa avrebbe rischiato in seguito all’identificazione, ha spintonato le persone impegnate nelle verifiche, riuscendo a darsela a gambe. E’partita così un’intensa attività investigativa per catturare il criminale, un soggetto caratterizzato da una particolare pericolosità sociale. Alla fine, gli agenti del commissariato di Montecatini lo hanno individuato all’interno del ristorante. Senza farsi notare, sono riusciti ad avvicinarsi a lui e, dopo aver mostrato i tesserini, gli hanno chiesto i documenti.
Lui ha più volte rifiutato poi, ormai messo alle strette, ha iniziato a strattonare gli agenti, cercando una via di uscita. I poliziotti non si sono fatti intimidire e lui, preso da una furia cieca, ha iniziato a scagliare alcune sedie addosso a loro. Piatti rotti, urla e tanta confusione: le famiglie presenti hanno assistito con terrore alla scena, che sembrava tratta da un film d’azione degli anni Settanta, uno dei celebri “poliziotteschi” interpretati dagli indimenticabili Maurizio Merli e Franco Gasparri.
Alla fine, gli operatori si sono lanciati addosso all’albanese, riuscendo ad avere la meglio su di lui e ad ammanettarlo. Due agenti, comunque, in seguito alle lesioni riportate durante lo scontro, più tardi sono dovuti andare al pronto soccorso dell’ospedale di Pescia, riportando referti di 5 e 7 giorni. Una volta portato in commissariato, l’albanese ha mantenuto l’atteggiamento ostile, negando addirittura la sua identità. I rilievi dattiloscopici eseguiti dalla polizia scientifica, però, hanno permesso di avere conferma del suo nome e di altri Alias utilizzati per le sue imprese criminali. L’uomo, quindi, è stato trasferito nel carcere di Santa Caterina in Brana a Pistoia..