Pescia (Pistoia), 3 ottobre 2024 – “Non mi sento molto bene, vado a sdraiarmi un minuto sul divanetto”. Sono le ultime parole di Diego Dino Guida, assistente capo coordinatore in servizio da tanti anni al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Pescia. Aveva 59 anni, sarebbe andato in pensione nel prossimo mese di maggio. Non è riuscito a raggiungere il traguardo. Erano passate da poco le 20; assieme ai colleghi aveva portato una persona in ufficio, per accertamenti. Poi, il malore. Si è sdraiato sul divano al piano primo del Commissariato. Poco dopo, al collega che lo chiamava per sentire come stava ha risposto che non c’era problemi. Ma non vedendolo tornare in ufficio, l’agente lo ha chiamato di nuovo. Questa volta, senza risposta. E salite le scale lo ha trovato riverso sul divano. Non c’è stato niente da fare: inutili tutti i tentativi di rianimazione, operati prima dagli agenti, poi dal personale del 118. Diego non ha più aperto gli occhi, il suo cuore si è fermato per sempre. In città lo conoscevano tutti.
Lucchese di nascita, il padre era colonnello della Guardia di Finanza, era entrato in Polizia; la sua prima sede fu Pistoia, poi, nei primi anni ’90, arrivò il trasferimento a Pescia, dove ha svolto la maggior parte del suo servizio alle volanti, lavorando però anche con l’anticrimine. “Si deve molto a lui, per tante operazioni antidroga e non solo svolte sul territorio”, lo ricorda Domenico Maselli, sostituto commissario in pensione dal 2017. L’aspetto, l’approccio, erano quelli di una persona burbera. Conoscendolo, si scopriva un carattere diverso.
“Era sempre disponibile- continua l’ex collega –umano. Ed era molto attento e puntiglioso sul lavoro, che metteva sempre al primo posto. Fra meno di un anno sarebbe dovuto andare in pensione. Ma non riesco a fare a meno di pensare che questa morte è quella che avrebbe voluto, in servizio, dentro il suo commissariato, circondato da colleghi e amici. Era un poliziotto di un’altra epoca. Se ‘annusava’ qualcosa che non lo convinceva, indagava, cercava di capire, anche se, magari, in quel momento non era in servizio. Conosceva tutti, e tutti conoscevano lui. Amava il lavoro sulla strada”.
“Era il poliziotto della porta accanto, quello che conosceva a menadito il territorio- commenta il vice sindaco Luca Tridente –Pescia perde una persona importante per la tutela del territorio, ci stringiamo ai colleghi del Commissariato di Pescia. Come amministrazione comunale facciamo le nostre più sentite condoglianze ai familiari, la compagna e il figlio, e a tutti i suoi cari”.