Montecatini Terme, 21 novembre 2023 – Gli avvocati Mauro Cini e Davide Pucci, del foro di Prato, chiedono gli arresti domiciliari per lo psicologo arrestato la scorsa settimana dagli agenti del commissariato con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di dieci giovani pazienti. L’ipotesi di reato è aggravata dal fatto che alcune delle ragazze erano minorenni all’epoca dei fatti e tutte erano state affidate alle sue cure.
L’uomo, 45 anni, di cui non pubblichiamo il nome a tutela delle vittime, al momento si trova sottoposto a misura cautelare nel carcere di Prato La Dogaia. I legali del professionista hanno presentato l’istanza per gli arresti domiciliari al pubblico ministero Giuseppe Grieco, titolare dell’inchiesta, e al giudice delle indagini preliminari Patrizia Martucci. Il professionista, la scorsa settimana, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al Gip, in attesa che i suoi difensori concludano l’esame degli atti di indagine, riservandosi poi di chiedere un interrogatorio al pubblico ministero Grieco. Cini e Pucci stanno ancora esaminando con estrema attenzione tutte le carte ricevute dalla procura.
Intanto, la situazione dell’indagato sembra complicarsi ulteriormente: altre due ragazze hanno già sporto denuncia, mentre la polizia ha ascoltato in questi giorni altre persone informate sui fatti. In base alle indagini della polizia di Stato, coordinate dalla procura, l’uomo sarebbe responsabile di palpeggiamenti, toccamenti e contatti diretti reiterati. Questi comportamenti sarebbero iniziati dal 2013 e sarebbero andati avanti fino a tutto il 2023. I reati, in base alle indagini del commissariato di Montecatini, sarebbero stati commessi nei confronti di dieci pazienti, di cui sette minorenni (e tra queste quattro ragazze all’epoca dei fatti con meno di sedici anni). Le vittime, trovandosi in condizioni di fragilità e vulnerabilità, si erano rivolte al professionista per risolvere le loro problematiche personali. L’indagine è nata in seguito alla denuncia formalizzata nel gennaio di quest’anno da una vittima la quale, all’epoca dei fatti 14enne, ha raccontato di aver conosciuto lo psicologo durante alcuni incontri di presentazione organizzati da un istituto scolastico che frequentava, per far conoscere gli obiettivi e la funzione degli sportelli dedicati al disagio.
Una volta attirata la simpatia di alcune giovani pazienti lo specialista le invitava a sottoporsi a terapia privata nel proprio studio, inizialmente insegnando alcune tecniche di respirazione e rilassamento. A un certo punto, hanno confermato le vittime, lo psicologo sarebbe passato a tecniche irregolari che vertevano sul contatto fisico. Una delle ragazze ha detto di aver conosciuto l’uomo, chiamato assai di frequente a lavorare per diversi istituti scolastici della Valdinievole, durante un’attività sociale svolta in parrocchia.
Daniele Bernardini