REDAZIONE MONTECATINI

Processo appalti, sedici condanne

Cade l'ipotesi più grave, associazione a delinquere

I giudici del Tribunale

Pistoia, 21 gennaio 2017 - L'accusa  principale è caduta, l’ossatura dell’indagine, l’associazione a delinquere, «non sussiste». Nessuna cricca, nessuna compagine associativa, nessuna organizzazione mirata alla turbativa delle aste e sono cadute anche alcune corruzioni. Le cene erano cene e i rapporti tra gli imprenditori nascevano da amicizie in piedi da una vita, come le difese avevano sempre, strenuamente sostenuto. E’ stato questo il colpo di scena al momento della lettura, ieri pomeriggio alle cinque in punto, della sentenza che ha chiuso il processo di primo grado sui presunti appalti truccati. Una sentenza che ha spazzato via, per tutti coloro che ne erano imputati, l’accusa principale, incontrando la massima soddisfazione degli avvocati difensori. Una sentenza contro la quale non si può escludere il ricorso in appello del pubblico ministero Francesco Sottosanti che aveva chiesto, complessivamente, oltre 90 anni di carcere.

Ma vediamo l’esito per ogni singolo imputato in riferimento a quelle che erano state, il 5 dicembre scorso, le richieste dell’accusa e per reati che riguardano, principalmente, singoli episodi di turbative. L’ingegnere Marcello Evangelisti, ex capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Pistoia è stato condannato a 6 anni e 9 mesi di reclusione (il pm aveva chiesto 13 anni, 4 mesi e 2.500 euro); per l’esponente socialista Roberto Riccomi la condanna è stata di 1 anno e 8 mesi e 700 euro a fronte di una richiesta, da parte della pubblica accusa, di 8 anni e 2000 euro. L’imprenditore Giordano Rosi è stato condannato a 5 anni di reclusione (la richiesta era di 9 anni e 2.500 euro); per l’imprenditore Roberto Vescovi 5 anni di reclusione (la richiesta era di 9 anni e 2.500 euro); per l’imprenditore Paolo Conti 3 anni e 3 mesi di reclusione (erano stati chiesti 7 anni e 6 mesi e 2.500 euro); 3 anni per l’imprenditore Carlo Alberto Diddi (la richiesta era di 3 anni 6 mesi e 1.500 euro); 2 anni e 9 mesi per l’imprenditore Riccardo Vespignani (erano stati chiesti 4 anni e sei mesi e 1.500 euro); 2 anni e 8 mesi per l’imprenditore Michele Vescovi (chiesti 5 anni e 1000 euro); per Franco Fambrini, ex direttore generale del consorzio del Padule 2 anni e 7 mesi (la richiesta era di 5 anni e 1000 euro); 2 anni e 5 mesi per l’imprenditore Angiolo Orsi Spadoni (chiesti 5 anni e 1000 euro); 2 anni e 5 mesi per Riccardo Ponticelli (chiesti 3 anni e 6 mesi e 1.500 euro). Per l’ex ingegnere della Provincia Paolo Mazzoni 1 anno, 10 mesi e 800 euro (la richiesta era di 6 anni, 6 mesi e 2000 euro); per il geometra del Comune di Piteglio Mauro Filoni 1 anno e 3 mesi e 600 euro (l’accusa aveva chiesto 5 anni e 1000 euro); per il geometra Stefano Meoni 1 anno e 300 euro (la richiesta era stata di 3 anni e 1.500 euro); 10 mesi per l’imprenditore Cristian Diddi (accusato soltanto di falso, per lui la richiesta era stata di un anno e 6 mesi). Sei mesi per l’ex comandante della Municipale di Pistoia, Giuseppe Napolitano (accusato di alterazione del procedimento amministrativo, il pm aveva chiesto 2 anni e mille euro).