"Pronti a fare un passo indietro per favorire i progetti dei privati"

Il sindaco Del Rosso non intende precludere l’arrivo di investitori. L’assessore regionale Ciuoffo:. "Disponibili su dei piani seri".

"Pronti a fare un passo indietro per favorire i progetti dei privati"

Il sindaco Del Rosso nel corso di un consiglio comunale

"Sono certo che le Terme di Montecatini siano molto appetibili sul mercato. I soggetti privati che vogliono investire in città saranno messi nelle migliori condizioni per farlo. Siamo pronti a fare anche un passo indietro per favorire progetti seri". Claudio Del Rosso, sindaco di Montecatini, non intende precludere l’arrivo di investitori pronti a investire sulla città, presentando un’offerta per l’acquisto dei beni strategici delle Terme. Soggetti di un certo spessore sono molto graditi in città, e non vuole in alcun modo che il pubblico possa costituire un ostacolo per chi vuole investire. Il Comune, dalla fine del secondo mandato Baroncini, è pronto ad acquistare La Torretta, le vecchie serre dell’edificio e le ultime particelle del parco termale che ancora fanno riferimento alla città. Per farlo, è pronto a contrarre un mutuo per una cifra tra 1,5 e due milioni.

L’assessore regionale Stefano Ciuoffo, da parte sua, conferma che la Regione presenterà un’offerta da 17,5 milioni per Tettuccio, Excelsior e Regina. "Tutto queste sarà fatto per mantenere l’impegno che abbiamo preso. Nel caso in cui ci fossero soggetti privati interessati, potremo anche fare in modo di aiutarli, spianandogli la strada. Stiamo ancora valutando anche una possibile collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, ma tengo a ribadire la massima disponibilità a collaborare e a facilitare le realtà che arrivano a Montecatini con progetti seri". Il bando per la cessione dei beni strategici delle Terme prevede anche la possibilità di presentare offerte congiunte da due o più soggetti, purché riguardino l’intero lotto dei beni messi in vendita. Nei mesi passati era stata ipotizzata una possibile sinergia tra Regione, Comune e Fondazione Caript, quest’ultima interessata alle Tamerici. Ma l’offerta che nascerebbe dall’unione di questi tre soggetti è ancora troppo bassa rispetto al minimo previsto dalla procedura.

Da. B.