DANIELE BERNARDINI
Cronaca

Abusi sessuali sui pazienti: scarcerato lo psicologo. Ha ottenuto i domiciliari

Il tribunale del riesame di Firenze ha accolto il ricorso dei legali del 45enne. La misura cautelare è stata ritenuta "eccessiva" rispetto alle accuse

Lo psicologo accusato di abusi sessuali è uscito dal carcere, ora è ai domiciliari

Lo psicologo accusato di abusi sessuali è uscito dal carcere, ora è ai domiciliari

Montecatini Terme, 7 dicembre 2023 – Il tribunale del riesame di Firenze ha concesso gli arresti domiciliari allo psicologo arrestato con l’accusa di abusi sessuali aggravati lo scorso 15 novembre dagli agenti del commissariato di Montecatini. L’uomo, 45 anni, era sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere nella casa circondariale di Prato.

Gli avvocati Mauro Cini e Davide Pucci aveva già presentato istanza per i domiciliari al pubblico ministero Giuseppe Grieco, che ha coordinato le indagini, e al giudice delle indagini preliminari Patrizia Martucci, ottenendo parere contrario. I legali hanno così fatto ricorso al tribunale del riesame di Firenze esclusivamente in merito al provvedimento di custodia cautelare in carcere, ritenendolo eccessivo in proporzione alle accuse mosse.

Lo psicologo è così uscito dalla cella e adesso si trova nella sua abitazione in provincia di Pisa ai domiciliari, su cui dovranno vigilare i carabinieri della stazione territorialmente competente. L’accusa di abusi sessuali è aggravata perché sarebbe stata esercitata nei confronti di alcune ragazze minori di 18 anni e ai danni di persone a lui affidate per ragioni di cura. L’uomo sarebbe responsabile di palpeggiamenti, toccamenti e contatti diretti reiterati. Questi comportamenti sarebbero iniziati dal 2013 e sarebbero andati avanti fino a tutto il 2023.

I reati contestati al 45enne sarebbero stati commessi nei confronti di dieci pazienti, di cui sette minorenni (e tra queste quattro ragazze all’epoca dei fatti con meno di sedici anni). Dopo l’arresto dello psicologo, altre due giovani che sostengono di essere state abusate da lui si sono presentate alla polizia. L’indagine è nata in seguito alla denuncia formalizzata nel gennaio di quest’anno da una vittima la quale, all’epoca dei fatti 14enne, ha raccontato di aver conosciuto lo psicologo durante alcuni incontri di presentazione organizzati da un istituto scolastico che frequentava, volti a far conoscere gli obiettivi e la funzione degli sportelli dedicati al disagio.

Una volta attirata la simpatia di alcune giovani pazienti, lo specialista le invitava a sottoporsi a terapia privata presso il proprio studio, inizialmente insegnando alcune tecniche di respirazione e rilassamento. A un certo punto, hanno raccontato le denuncianti, lo psicologo sarebbe passato a tecniche irregolari che vertevano sul contatto fisico. In quelle circostanze, le presunte vittime, nel corso di alcune sedute nelle quali il professionista si sdraiava accanto a loro in una stanza attigua allo studio dove erano stati collocati dei materassini, avrebbero subito i palpeggiamenti.

Nei confronti dello psicologo è stato eseguito un decreto di perquisizione locale e personale, estesa, oltre allo studio medico, anche alla propria abitazione e ogni altro luogo di sua pertinenza, che ha portato al sequestro di alcuni supporti informatici (pc, hard disk, telefoni cellulari). Su questi oggetti, subito dopo, è stata predisposta un’attività ispettiva da cui sono emersi contatti con ulteriori ragazze, sue pazienti, attraverso chat su vari social dove l’indagato era iscritto con profili anonimi, avendo tra i contatti solo giovani donne.

È stata pertanto esaminata ogni singola posizione, raccogliendo le testimonianze di ulteriori otto vittime, di cui sette minorenni (e tra queste quattro ragazze con meno di sedici anni all’epoca dei fatti) che hanno confermato l’adozione di condotte valutate in seguito di rilevanza penale da parte della procura. L’uomo, in base a quanto riscontrato, in alcune circostanze avrebbe riconosciuto con alcune pazienti di aver utilizzato dei metodi discutibili. In qualche caso, quando riceveva lamentele, ha confessato di temere conseguenze per il suo comportamento.

Daniele Bernardini