
Gli studenti di Pescia e Uzzano protagonisti di una mattinata speciale di sensibilizzazione sul tema
Nelle due sale del cinema Splendor 280 studenti circa delle scuole del territorio, gli istituti comprensivi Libero Andreotti e Rita Levi Montalcini, e gli istituti superiori Sismondi-Pacinotti, Lorenzini, Marchi-Forti e Anzilotti, sono stati protagonisti della terza edizione di ’Un’unica voce contro il bullismo’, evento nato per sensibilizzare su un tema che, negli ultimi anni, ha dominato le notizie di cronaca. I ragazzi si sono scambiati nelle due sale del cinema, la Rossa e la Blu, per ascoltare le testimonianze degli esperti, di chi ha subito forme di bullismo e cyber bullismo. "Sono rimasto emozionato e colpito dalla risposta dei ragazzi – commenta Fabio Conti, referente per il bullismo del Sismondi-Pacinotti – sia i più piccoli che i più grandi hanno quasi assediato con domande e osservazioni gli esperti".
Molte le testimonianze di episodi di bullismo che, alla fine dell’evento, i ragazzi hanno riportato, quasi privatamente, agli esperti presenti. Fra le altre, ha colpito la confessione di un ragazzo che è stato bullo, e ha raccontato il ruolo avuto dalle scuole nel correggere i suoi comportamenti, facendogli realizzare quali gravi conseguenze il suo modo di fare avrebbe avuto sugli altri. E poi, un altro ‘bullo’ che, in pratica, ha fatto coming out, affermando che non si rendeva conto di quanto male stesse facendo con il suo comportamento. "Gli esperti, così giovani ma, allo stesso tempo, così coinvolgenti nei confronti dei ragazzi – prosegue il docente – hanno avuto un grosso risultato nei confronti dei ragazzi. Un successo anche rispetto alle scorse edizioni, dove l’intervento dei relatori era stato molto più formale".
"È stato interessantissimo ascoltare le testimonianze" afferma soddisfatto il sindaco Riccardo Franchi, che ha partecipato all’incontro assieme all’assessore Alina Coraci, al sindaco di Uzzano Dino Cordio, al luogotenente Francesco Marraccini e ai dirigenti scolastici. "Hanno parlato con un linguaggio molto vicino ai ragazzi – aggiunge – che sono stati molto partecipi. È un bel messaggio che è passato, un’esperienza che ripeteremo negli anni futuri". Emanuele Cutsodontis