Montecatini Terme, 13 ottobre 2024 – Viva ’Raffa’, viva Montecatini. Parole pronunciate in formula bipartisan ieri pomeriggio al ’Raffa day’, giornata dedicata al PalaVinci a Raffaele Romano, brutalmente strappato quattro anni fa alla vita e all’affetto di una città intera. L’evento si è concluso con l’inaugurazione di un’installazione a lui dedicata. ’Raffa’ era un gigante dal cuore tenero e aveva un sorriso di quelli che ti scaldano il cuore. Il Covid-19 lo ha portato via nella domenica di Pasqua del 2020. La gigantografia, svelata con il sottofondo dei piccoli atleti del minibasket, è da brividi: lo ritrae fedelmente in quelli che era il suo modo di porsi al mondo, con la palla a spicchi sottobraccio. Ad aprire la carrellata di ricordi il sindaco Claudio Del Rosso: "Rammento una partita epica tra Panapesca e Pescia. Avevo cinque anni, ero con mio padre. Un tiro da tre di Raffa attraversò la palestra ed entrò nella retina. Il mitico Melone spense le luci del palazzetto, si scatenò una rissa. Indimenticabile". Poi la parola a Luca Baroncini e Alessandro Sartoni, ex sindaco ed ex assessore ai lavori pubblici, invitati da Del Rosso alla cerimonia di battesimo di un progetto voluto e seguito dalla loro amministrazione.
Il bando per il rifacimento della facciata del PalaVinci è stato vinto dall’azienda Over srl di Sergio Miele, che ha eseguito è concluso i lavori. "Sono un ex cestista – ha detto Miele, amministratore unico della Over Srl - cresciuto sotto l’ala di Romano". L’idea dell’installazione dedicata a Romano è stata sua, condivisa con il figlio Riccardo che, commosso, ha detto: "Non finirò mai di ringraziare Sergio". Alla cerimonia era presente il gotha del vecchio basket rossoblù. Poi tutti gli amici storici e i giovani allenatori e allenatrici. Anche Baroncini ha ricordato la generosità e l’abnegazione di Raffa: "Ha insegnato a giocare a basket a una città intera, di generazione in generazione". Sartoni ha ricordato: "Prima di Niccolai e Boni, è stato lui ad ammaliarci con lo spettacolo dei tiri da tre". Rita, l’amata sorella, rammenta: "La prima volta in palestra l’ho portato io. È stato un modo per raddrizzarlo. E’ diventato il suo mondo".
I Romano hanno fatto la storia del basket montecatinese. Ora, a tenere le redini del mini basket, c’è Riccardo: "Mio padre – dice – è sempre stato il mio idolo. Sicuramente apprezzerà la dimensione dell’installazione. Aveva un ego smisurato", ha concluso con una battuta. L’opera è stata benedetta da don Gianluca Diolaiuti, parroco di Santa Maria Assunta, con una preghiera collettiva.
Giovanna La Porta