Orentano (Pisa), 21 febbraio 2021 - E’ ansiosa di venire in Italia. La signora Inna vuol parlare con il magistrato che coordina le indagini – il pubblico ministero Fabio Pelosi –, vuol vedere Corte Nardi, dovè stata vista viva l’ultima volta la figlia Khrystyna Novak, 29anni. Vuol raccontare tutto ciò che sa della sua vita in Italia della ragazza. Le carte per consentire alla donna di venire in Italia sono stati state spedite all’ambasciata: la burocrazia non è semplice in questi tempi di pandemia per consentire arrivi dall’estero.
La donna, tuttavia, non ha perso la speranza, anche se l’indagine sulla scomparsa di Khrystyna – sparita più di tre mesi fa, poche ore dopo l’arresto del suo fidanzato, Airam Gonzalez – è aperta per omicidio volontario. Lei però continua a fare appelli: «Chiamate la polizia se avvistate mia figlia – dice – . Chiamate l’associazione Penelope, anche loro si occupano della ricerca di Khrystyna: capisco la situazione attuale e che sotto la mascherina e difficile riconoscerla. Però se noi saremo attenti e ci aiutiamo l’uno con l’altro la nostra terra diventerà migliore».
E’ una mamma che vive lontano, che non molla e non smette di cercare sua figlia. La donna è assistita dall’avvocato Daica Rometta che spiega: «Speriamo davvero che la signora riesca presto a venire in Italia per incontrare gli inquirenti e dare il suo contributo – dice il legale –. La Squadra mobile di Pisa e la Procura stanno conducendo un’indagine molto articolata e coperta dal massimo riserbo. Purtroppo questi mesi silenzio della ragazza fanno davvero temere il peggio».