Montecatini Terme (Pistoia), 18 agosto 2024 – Lo hanno fatto cadere a terra, per poi picchiarlo con violenti pugni allo stomaco, prima di portargli via oggetti di valore e soldi. Emergono nuovi particolari sull’indagine lampo condotta dagli agenti del commissariato di Montecatini che, la scorsa settimana, ha consentito di individuare e denunciare i tre responsabili, due dei quali minorenni, di una rapina avvenuta durante la notte in via Amendola. Gli indagati sono di origini magrebine, residenti in provincia di Pistoia e quella di Lucca, pluripregiudicati, autori in più occasioni di reati contro il patrimonio e la persona. I giovani sono accusati, in concorso tra loro, della rapina avvenuta in via Amendola.
Durante la notte di venerdì 9 agosto, intorno alle 3.30, un italiano di trent’anni ha chiamato il 112, segnalando di aver subito un’aggressione a opera di tre ragazzi di origini magrebine. Dopo averlo avvicinato in modo minaccioso, lo hanno fatto cadere a terra, percuotendolo con pugni allo stomaco. Quindi lo hanno rapinato, portandogli via un orologio di valore, il telefono cellulare e 30 euro contenuti nel portafoglio. Via Amendola si trova nel cuore della città, a due passi dalla zona della movida. Immediatamente, la volante del commissariato è arrivata sul luogo dei fatti, e, dopo aver ricostruito insieme alla vittima ila vicenda, gli agenti hanno iniziato a cercare i tre soggetti segnalati, non riscontrandone più la presenza sul territorio.
I successivi accertamenti effettuati dal personale della squadra di polizia giudiziaria, attraverso le dichiarazioni fornite da un testimone e il riscontro delle immagini del sistema di videosorveglianza comunale, hanno portato alla compiuta identificazione di due dei tre soggetti coinvolti, entrambi di origini tunisine, uno maggiorenne, residente ad Altopascio e l’altro minorenne. Nei loro confronti è stata eseguita una perquisizione personale e locale delegata dall’autorità giudiziaria, che ha portato riscontri positivi,con l’immediato rinvenimento e il sequestro dell’orologio di valore sottratto alla vittima nel corso della rapina e subito riconsegnato al proprietario.
Grazie anche all’intuito di un altro agente del commissariato, libero dal servizio, il terzo soggetto che aveva preso parte alla rapina in concorso con gli altri due, è stato individuato sul territorio e riconosciuto con assoluta certezza. L’indagato ha ammesso spontaneamente la sua partecipazione alla rapina.
L’operato del personale del commissariato, in poche ore dall’accaduto, ha consentito di individuare e assicurare alla giustizia gli autori di un crimine odioso, fonte di allarme sociale in città . È senza dubbio meritevole di apprezzamento il gioco di squadra posto in essere dai vari operator della polizia di Stato,i che, seppur appartenenti a settori diversi dell’ufficio, hanno saputo organizzarsi bene, coordinandosi al fine di giungere al risultato sperato.