Regione e Comune sono impegnate nella realizzazione di un piano di vendita di immobili delle Terme per raggiungere accordi stragiudiziali con i creditori, ma prosegue anche la ricerca degli eventuali responsabili che avrebbero portato l’azienda nelle attuale grave situazione.
La commissione consiliare di inchiesta sulla crisi societaria, istituita su proposta del consigliere di minoranza Simone Magnani (Cinque Stelle) e guidata da Luca Sbenaglia capogruppo di Fdi, al momento si è riunita una volta sola, ma non ha potuto iniziare i lavori per l’assenza di componenti espressi dalla maggioranza.
Sulla questione delle responsabilità interviene il gruppo cittadino di "Adesso!", il movimento politico di Carlo Calenda. "La questione Terme – dice il gruppo – si è trasformata in vera e propria tragedia per la nostra comunità. Le colpe maggiori risalgono al periodo dell’amministrazione Severi con il sindaco a presiedere l’allora Cda come garante della città nella scellerata privatizzazione della gestione. L’ex sindaco Giuseppe Bellandi ha avuto il demerito di non aver fatto un’operazione-verità: appena eletto nel 2009 non portò in tribunale i libri delle Terme. Avrebbe permesso una ripartenza che adesso pare impossibile. L’attuale amministrazione Baroncini si caratterizza per il totale immobilismo e mancanza di qualsiasi progettazione. E’ l’unica che non ha messo un euro nell’azienda che, con buone probabilità, a febbraio vedrà chiudere anche i due stabilimenti principali e attivi Tettuccio e Redi. La Regione, se è innegabile che negli ultimi anni 25 anni ha riservato notevoli risorse alle Terme, ha altresì troppe volte fatto promesse mai realizzate, ultima delle quali l’acquisto del Tettuccio".