Un patto "stazioni sicure" sul modello di città come Milano, accompagnato da un progetto di rilancio e tutela della cosa termale. A proporlo è l’associazione Ama Montecatini Terme, presieduta da Sandra Magnani, che si è costituita di recente e raccoglie decine di residenti del centro storico di Montecatini. "Il sindaco Claudio Del Rosso ci ha ricevuto e ha ascoltato le nostre idee - spiega Sandra Magnani - a noi preme molto il nostro progetto e speriamo di poterlo concretizzare".
L’associazione ricorda che il vero grande successo di "Bagni di Montecatini", prende grande impulso tra la seconda metà dell’800 e i primi del 1900, grazie anche alla costruzione della ferrovia che abilita un importante afflusso turistico. L’attuale Piazza del Popolo divenne così è il centro nevralgico della città. "Tutta questa zona, insieme agli stabilimenti termali, costituisce la Montecatini Città del Liberty e della Belle Époque. E’ qui che nasce la vita della città ad opera instancabile delle famiglie storiche montecatinesi".
Il recente riconoscimento di patrimonio UNESCO rende onore, per ama Montecatini Terme, al valore del territorio ma arriva in un momento molto difficile per la città che necessita di un vero e proprio piano di rivalorizzazione almeno di tutta la parte esistente già nel 1930/40, cioè il centro città e le Terme. "Proponiamo all’amministrazione comunale un piano di valorizzazione della parte più antica del centro già tutelata dalla Soprintendenza ai Beni Artistici e Culturali e, almeno in parte, già compresa nell’area specificata come patrimonio UNESCO. In questo quadro l’Associazione si propone di coalizzare e coordinare interessi e competenze necessarie a ricostruire la storia dei luoghi, delle piazze, degli stabilimenti termali corrispondenti alla realtà urbanistica della città intorno agli anni 1930-40 di cui si rischia di perdere traccia e a rivalorizzare questa storia attraverso eventi e convegni di alto valore culturale. A nostro avviso particolare cura deve essere data alla rivalorizzazione del centro della città".
Un’idea che si lega strettamente a quella delle stazioni sicure: "A Milano lo hanno già attuato e anche in altre città. Siamo certi che Del Rosso e la giunta lavoreranno in questo senso e ci auguriamo che recepiscano i nostri input", conclude Magnani. L’obiettivo è quello di "promuovere e consolidare la sicurezza delle stazioni ferroviarie milanesi favorendo sinergie e iniziative congiunte per una più efficiente governance dei fenomeni di marginalità, di degrado urbano e di esclusione sociale tipica delle strutture ferroviarie".
Giovanna La Porta