REDAZIONE MONTECATINI

Rischio mafia, "città sorvegliata speciale"

Il prefetto Gerlando Iorio sottolinea l’importanza decisiva della sinergia con le amministrazioni locali, le forze dell’ordine e la “Dia“

"Vogliamo tenere gli occhi aperti sulla città e tutto il resto del territorio provinciale, perché le infiltrazioni mafiose nell’economia, in questo periodo caratterizzato dai rischi legati al Covid-19, possono avvenire dove meno possiamo aspettarcelo". La fine della pandemia potrebbe non significare il termine di altri problemi, legati alla criminalità, altrettanto gravi per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. Gerlando Iorio (nella foto), prefetto di Pistoia, ribadisce l’impegno dell’ufficio del governo, insieme alle forze dell’ordine e alle associazioni di categoria, affinché la criminalità organizzata non trovi spazio nelle attività imprenditoriali presenti a Montecatini.

"Le realtà dove ci sono esercizi commerciali appetibili – sottolinea – meritano senza dubbio maggiore attenzione. Gli esercizi imprenditoriali di realtà come questa, in una fase del genere, possono essere facile preda di chi offre sostegni economici, facendo risucchiare le attività in un vero e proprio vortice". Il prefetto Iorio ribadisce come "sia stata rivolta un’attenzione particolare a questa città, anche attraverso i provvedimenti interdittivi antimafia: il livello investigativo, portato avanti dalle forze dell’ordine, sta collaborando in sinergia con quello amministrativo, curato da noi e da altri enti, per bloccare la criminalità organizzata nel migliore dei modi. Il reciproco scambio di informazioni, anche nell’ambito del Gruppo interforze antimafia (Gia), rispettando in ogni caso il segreto investigativo, è molto importante. E’ questa la strada per arrivare alla revoca delle autorizzazioni per svolgere attività commerciali dai risvolti poco puliti".

La prefettura di Pistoia sta portando avanti anche una proficua collaborazione con la Direzione investigativa antimafia (Dia) della Toscana, diretta dal capocentro e primo dirigente della polizia di Stato Francesco Nannucci, per "uscire dalla torre d’avorio e contribuire a rafforzare la banca dati in fase di realizzazione con le altre forze dell’ordine. Grazie al confronto con le categorie economiche e produttive, oltre all’analisi di alcune banche dati, possiamo riuscire a capire quali sono le aziende che stanno soffrendo di più, se non hanno avuto accesso al credito e, nonostante questo, magari stanno ristrutturando la sede. Da situazioni del genere possono emergere elementi importanti, anche in merito a situazioni legate all’usura. Di recente alla Camera di Commercio abbiamo richiesto un elenco legato ai passaggi di proprietà. In Valdinievole, con le principali amministrazioni, vogliamo sottoscrivere dei patti di legalità per ampliare la fascia del sistema investigativo".

Il capocentro della Dia nei giorni scorsi aveva dichiarato la sua piena soddisfazione per la sinergia portata avanti con la prefettura. "Anche noi siamo molto contenti – risponde Iorio – perché il rapporto si sta rivelando senza dubbio produttivo. Una questione importante da risolvere è quella legata al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie, come l’ex Paradiso a Montecatini Alto. In Valdinievole i familiari del proprietario di un bene portato via alla criminalità organizzata hanno continuato a stare dentro l’immobile finché non li abbiamo mandati via".

Daniele Bernardini