NICCOLO' GALLIGANI
Cronaca

Rom e sinti nell’ippica. Un legame molto forte

Tra le piste che gli investigatori seguono per l’agguato del Visarno c’è anche quella di vecchie faide familiari tra gruppi...

A fare da apripista per l’ingresso di famiglie di origini sinti e rom nel mondo dell’ippica è stata la Valdinievole

A fare da apripista per l’ingresso di famiglie di origini sinti e rom nel mondo dell’ippica è stata la Valdinievole

Tra le piste che gli investigatori seguono per l’agguato del Visarno c’è anche quella di vecchie faide familiari tra gruppi nomadi. Del resto il cavallo ha sempre fatto parte della cultura sinti e rom. Non a caso nella festa gitana più celebre, quella che si tiene in Camargue a fine maggio per la patrona santa Sara, uno dei momenti più suggestivi è rappresentato dalla processione a cavallo, sui piccoli destrieri dal mantello grigio tipico della regione. Questo legame con il più nobile degli animali non deve sorprendere. Fino a una cinquantina di anni fa le carovane nomadi si spostavano su carri trainati da cavalli. E spesso questi erano anziani trottatori ormai in pensione, comprati per poche lire dalle scuderie degli ippodromi. Ora non ci si sposta più sui cavalli, ma la passione è rimasta e si è trasformata nell’attività ippica. Non deve quindi sorprendere che molti appartenenti a gruppi rom o sinti si siano dedicati, anche con successo al mondo delle corse dei cavalli, in particolare al trotto.

E la Toscana è stata in questo una delle regioni all’avanguardia. Ma non solo. Anche all’ippodromo abruzzese di San Giovanni Teatino, chiuso da tre anni, c’erano molte scuderie aperte da famiglie nomadi. Ma a fare appunto da apripista è stata la Valdinievole. Per il semplice fatto che ormai da decenni nel comune di Buggiano si sono insediate diverse famiglie rom e sinti. E molte di loro si sono date all’ippica. In questo caso lo sport dei cavalli ha avuto anche la funzione d’integrazione. Anche se ovviamente all’inizio il fenomeno è stato guardato con scetticismo, il tempo e i risultati in pista hanno un po’ riequilibrato la situazione. Adesso però questo agguato del Visarno non ci voleva proprio. L’ippica è alle prese con una difficile operazione di rilancio, per uscire da un periodo di crisi e togliersi di dosso vecchi luoghi comuni sul mondo delle corse. L’episodio di Firenze, anche se isolato, non aiuta di certo il processo.