REDAZIONE MONTECATINI

San Baronto, appello in diretta tv. Strade chiuse dopo le frane: “Una quotidianità impossibile”

Il racconto dei residenti: c’è chi ha dovuto lasciare la propria casa. E chi non riesce ad arrivare in ospedale

La rabbia dei residenti

La rabbia dei residenti

Larciano (Pistoia), 29 marzo 2025 – In attesa di ricevere notizie dalle autorità amministrative sui tempi di recupero della zona del Montalbano, flagellata dalle ultime intense piogge, che hanno causato numerose e preoccupanti frane, la questione del San Baronto ha avuto una importante ribalta mediatica nazionale. Nella mattinata di venerdì ci sono state due dirette televisive. La prima su Canale 5, durante la trasmissione Mattino 5 news e il secondo appuntamento su Rete 4, con Mattino 4, alle ore 11. Due dirette nazionali, richieste e sollecitate dai cittadini San Baronto, coordinati nell’occasione da Gianni Pagni e Daniele Guidi, responsabile di Cittadini Attivi Lamporecchio. Lo scopo di questa ribalta nazionale è quello di dare visibilità ad un dramma ambientale, che numerosi cittadini e aziende del territorio stanno subendo da quasi un mese. I cittadini di San Baronto si sentono abbandonati.

Richieste e preoccupazioni della comunità

La principale richiesta che arriva è quella di avere maggiori informazioni possibili da parte delle istituzioni per quanto riguarda gli interventi che sono da fare sul territorio. Vogliono chiarezza e tempi di esecuzione perché li riguarda direttamente sia come residenti che come imprenditori. Chiedono con grande forza attraverso le parole di Daniel Guidi, che il problema della SP 9 venga finalmente riconosciuto come calamità nazionale. “Parliamo - ha detto Guidi - del più grande problema infrastrutturale della Toscana e serve un segnale concreto da parte dello Stato che si traduca nello stanziamento dei fondi economici necessari al ripristino e alla messa sicurezza della zona”. Piuttosto amareggiato, quasi rassegnato è il commento di Marco Pierattoni, l’uomo costretto ad abbandonare per precauzione la sua casa, essendo in prossimità di una frana.

Testimonianze dirette dei residenti

“È dalla data del 15 marzo - ci dice Pierattoni - che sono diventato uno sfollato. Vivo con un amico e lo ringrazio per l’ospitalità. Ma vorrei tornare a vivere nella mia abitazione. Chiedo urgentemente alle autorità preposte di venire a fare un sopralluogo sul posto per potermi dare delle risposte positive o anche negative. L’importante è sapere qualcosa del mio immediato futuro.” Con la chiusura della provinciale ci sono numerosi disagi per i cittadini e le strutture di ricezione turistica. La città di Pistoia, che poi è anche la provincia di riferimento con tutti i suoi servizi amministrativi che offre, si allontana notevolmente. Senza parlare del problema di raggiungere l’ospedale e le scuole di istruzione superiori. A tale proposito è intervenuta Consuelo Meozzi. Ha il padre malato, che necessita quasi tutti i giorni di andare in ospedale per delle terapie. “Da tempo andavano all’ospedale di Pistoia. In quindici minuti di tempo ci arrivavamo. Adesso per raggiungere questo ospedale occorre più di un’ora di tempo. Capite il nostro disagio”.

Massimo Mancini