REDAZIONE MONTECATINI

San Valentino, la floricoltura è ottimista

Cia stima che il calo degli ordinativi di fiori sia inferiore alle attese (-15%). "Clima di fiducia nei distretti di Pescia e Imperia"

Cia auspica che il 14 febbraio possa dare una boccata d’ossigeno al settore, in una giornata dove si realizza abitualmente il 10% del fatturato annuo di produttori e commercianti. "In queste settimane – si commenta – c’è cauto ottimismo nei distretti più importanti di Pescia e Imperia, dove si è registrato un calo degli ordinativi inferiore alle attese, vale a dire -15% rispetto al passato".

Cia stima dunque, per questo San Valentino, la vendita di 25 milioni di fiori, con un giro d’affari di 80 milioni e una spesa media procapite pari a 30 euro. "La contrazione della produzione internazionale dovuta alla pandemia – spiega – ha favorito il fiore reciso italiano, diminuendo del 10% l’import estero. Lo scenario del 2020 ha visto moltiplicarsi i tentativi di incrementare la modalità di acquisto online, ma è ancora prematuro parlare di trend con impatto significativo sulla filiera. Ha suscitato molte perplessità fra gli addetti del settore la scelta di confermare la domenica ecologica a Roma nel giorno di San Valentino, limitando traffico e commerci in una delle piazze più importanti del Paese, nel giorno più redditizio dell’anno".

Il florovivaismo rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola e si estende su una superficie di 30mila ettari, contando 27mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro. Cinque regioni intercettano l’80% della produzione nazionale: Liguria (31% del totale), Campania (16%), Toscana (13%), Puglia (11%) e Sicilia (10%).

Proprio questa settimana Cia aveva rimarcato che "il florovivaismo toscano non chiede assistenzialismo, ma politiche che possano garantirne la competitività sui mercati italiani e internazionali. E una maggiore attenzione da parte della politica, a tutti i livelli". Se n’è parlato nell’incontro in webinar dedicato al florovivaismo che ha visto la partecipazione di un centinaio di aziende della zona di Pistoia, Pescia e Lucca, organizzato da Cia Toscana Centro. Molti i temi affrontati e le problematiche emerse: "E’ necessario prevedere un piano fitosanitario efficace – ha detto il presidente di Cia Toscana Luca Brunelli –, ma che allo stesso tempo tenga conto della sostenibilità economica delle imprese. E poi: supportare le imprese floro-vivaistiche della Toscana, e sburocratizzare il settore, rendendo più snelle le procedure".

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