Scommesse, così non va "Impariamo dall’estero"

Gabriele Baldi contro il sistema attuale: "Nelle corse manca la competitività"

Gabriele Baldi, presidente del Siag (sindacato allenatori e guidatori del trotto) e storico rappresentanti dei driver prosegue nel suo attacco alle mancate riforme che impediscono all’ippica di uscire dal tunnel della crisi. Baldi analizza il settore delle scommesse ippiche che una volta raccoglievano fiumi di denaro e adesso sono diventate residuali. "Prima di Sogei - dice il presidente del Siag rivolgendosi al sottosegratrio con delega all’ippica Patrizio La Pietra – la raccolta delle scommesse la faceva Snai per una percentuale dell1% e -parole di Snai- guadagnavano. Siamo passati a Sogei e la percentuale è passata al 2,60 più una aggiunta ogni due anni!Poi abbiamo i Provider "invenzione" dell’allora Segretario Generale dell’Unire, tale Panzironi. Provide, parola inglese altisonante. Quando una parola è estera e poco comprensibile 9 volte su 10 c’è da stare poco tranquilli. Cosa fanno i providers? Fanno da casella postale raccogliendo i dati da un gruppo di agenzie e corner e li passano a Sogei. L’1% per fare passamano. Se Sogei non è in grado di raccogliere i dati trasmessi abbiamo due soluzioni, cambiare gestore o il gestore si organizza e se li paga, mi sembra logico. Dalla nascita dei Provider sono poi apparsi i siti internet che raccolgono le scommesse. Bene, lo fanno in tutto il mondo, sicuramente è il futuro. Ma quanto pagano questi siti all’ippica? Ma che costi avrà la totalizzazione, moderna, perfetta, controllata : meno dell’1% E allora? Si parla spesso del PMU Francese di quanto lavora e ora vi spiego quanto paga i suoi operatori: all’incirca 2,60% sul movimento a tutti i gestori, in quanto in Francia questi mini terminali li trovate in quasi tutti i negozi e attività commerciali (esempio vai a comprare il pane e ti viene voglia di scommettere su di un cavallo, lo dici al Panaio e vai), quelli che hanno invece locali tipo le nostre agenzie circa il 4,60 %! Quindi qual è la differenza del costo della raccolta fra noi e i francesi? Tanto!". Gabriele Baldi poi ricorda la vicenda dei minimi garantiti che le agenzie avrebbero dovuto versare allo Stato. "La raccolta delle scommesse ippiche in Italia funziona male - sostiene Baldi – Ma non per colpa delle sole agenzie e peggiora

ogni anno in quanto manca la competitività nelle corse causa la povertà del montepremi e i ritardi dei pagamenti".