REDAZIONE MONTECATINI

Scontri tra tifosi, si indaga. Al setaccio tutti i video. In arrivo denunce e daspo

Il giorno dopo la rissa al Pala Modigliani di Livorno, c’è la condanna della società. Il presidente della Fabo Hernos Luchi: “Perplessità sul servizio di sicurezza”

Uno dei momenti della rissa: i seggiolini sarebbero stati usati come arma

Uno dei momenti della rissa: i seggiolini sarebbero stati usati come arma

Montecatini, 23 settembre 2024 – E’ stato un pomeriggio di ordinaria follia quello vissuto sabato dalla Fabo Herons Montecatini al Modigliani Forum di Livorno. In campo e fuori. La batosta inflitta sul parquet dalla Liofilchem Roseto alla squadra allenata da coach Federico Barsotti nella prima semifinale della Supercoppa LNP è passata inevitabilmente in secondo piano rispetto a quel che è successo nell’immediato pre-partita: i supporters di Roseto e quelli termali insieme ai tifosi gemellati di Forlì (vero bersaglio dei rosetani con i quali c’è un astio storico), giunti al palazzetto livornese in netto anticipo rispetto alla partita della loro squadra per seguire anche quella di Montecatini, hanno infatti dato vita a violenti scontri prima della palla a due. Le due opposte fazioni sono venute a contatto approfittando della momentanea assenza di poliziotti nell’impianto, impegnati con il resto del servizio di ordine pubblico a scortare il tifo organizzato della Fortitudo Bologna, ossia gli ultras in realtà più temuti, anche loro a Livorno per la semifinale di A2 proprio contro Forlì.

Dopo alcuni sfottò e offese a distanza una frangia di tifosi abruzzesi è passata dalle parole ai fatti, muovendosi dal proprio settore e avanzando minacciosa verso uno sparuto gruppo di ultras romagnoli, al quale si sono aggiunti una sessantina di tifosi Herons: a facilitare il tutto anche la poca distanza fra i due settori, separati soltanto da qualche fila di seggiolini e appena due steward. Seggiolini che nel parapiglia sono diventati oggetto contundente da lanciare verso la controparte, insieme alle aste delle bandiere. L’ingresso di un cordone di circa una decina di poliziotti ha sedato il caos, ma durante il terzo quarto forlivesi, rosetani e montecatinesi hanno cercato ancora una volta lo scontro nel corridoio interno che unisce le due curve: l’intervento stavolta tempestivo degli agenti di polizia ha stroncato sul nascere una nuova possibile colluttazione, anche se per ripristinare l’ordine si è reso necessario sospendere la partita per alcuni minuti.

Fra le tifoserie di Roseto e Forlì, prima dell’arrivo a Livorno, ci sarebbe stato anche un primo scontro fuori da un autogrill, dove si erano fermati i minivan degli abruzzesi e il pullman dei romagnoli. Nel “day after” il club del presidente Andrea Luchi, attraverso una nota ufficiale pubblicata ieri mattina sui media societari, ha condannato “fermamente gli episodi di violenza ai quali abbiamo purtroppo assistito ieri (sabato, ndr) al PalaModigliani di Livorno” ed espresso “perplessità su come il servizio di sicurezza sia stato gestito (nessun addetto tra le due curve, tutti intervenuti a scontri in corso), ribadendo la propria scelta irrevocabile, inclusa nel proprio Codice Etico dalla fondazione, di voler promuovere lo sport dove fairplay e rispetto dell’avversario continuino ad essere elementi sacri e intoccabili e dove i violenti non possano avere né spazio né diritto di partecipazione, a nessun titolo e per nessuna ragione”.

Il numero uno degli “aironi” ha inoltre invocato “punizioni esemplari per i responsabili, a partire da coloro che hanno sfondato i cordoni e iniziato l’aggressione”, attribuendo chiaramente gran parte della responsabilità dell’accaduto agli ultras di Roseto. La digos e la questura di Livorno hanno a disposizione diversi video che hanno documentato l’accaduto. Chi verrà identificato rischia una denuncia per rissa e, sul fronte amministrativo, un daspo.

Filippo Palazzoni