REDAZIONE MONTECATINI

Scoperta dalla Finanza una maxi evasione

Giro di fatture false per 10 milioni nel settore dei “pallet“: sottratti al fisco oltre 2 milioni. Sono 16 gli indagati: uno di Massa Cozzile

La Guardia di finanza di Lucca, su disposizione del gip Antonia Aracri, ha eseguito un’ordinanza di misura interdittiva e patrimoniale, nell’ambito di un’indagine che ha consentito di scoprire una frode fiscale di oltre 10 milioni di euro. Un maxi giro di fatture false che avrebbe consentito a una società lucchese del settore pallet e imballaggi di evadere al fisco Iva ed Ires per oltre 2.200.000 euro. Sono 16 le persone (fra queste una residente a Massa e Cozzile) , a vario titolo, deferite per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, nonché 4 le società segnalate per la responsabilità amministrativa dell’Ente dipendente da reato. Nel mirino un 41enne di Capannori, Emanuele Pagano e numerosi prestanome residenti nelle province di Pisa, Prato, Livorno e Grosseto, più una società di pallets di Altopascio, una di imballaggi di Prato, una di Buti e una di Crespina Lorenzana. L’indagine nasce da una complessa investigazione svolta dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lucca, iniziata a fine 2020 a seguito di alcune anomalie riscontrate durante una verifica nei confronti di una società operante nella Piana di Lucca. In particolare, erano sorti sospetti sulla veridicità dei rapporti fra la società sottoposta a verifica e alcuni fornitori susseguitesi negli anni, a partire, quantomeno, dal 2015. Tali fornitori, infatti, presentavano tutte le caratteristiche di società “fantasma”, ossia breve durata dell’attività, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, assenza di versamenti di imposta, attività di vendita diretta esclusivamente o quasi verso un unico cliente, omessa conservazione eo costituzione delle scritture contabili obbligatorie.

Inoltre, diversi soggetti economici erano riconducibili alle medesime persone fisiche e avevano dichiarato il medesimo indirizzo come presunto luogo di esercizio dell’attività. La Procura aveva quindi disposto ulteriori investigazioni effettuate anche attraverso intercettazioni telefoniche, perquisizioni, analisi dei sistemi informatici sequestrati, audizioni e accertamenti bancari, confermando i sospetti iniziali e portando a ipotizzare che l’amministratore della società lucchese, avvalendosi di altri due soggetti in qualità di amministratori occulti, attraverso la costituzione di dieci imprese “cartiere” i cui legali rappresentanti sono risultati dei meri prestanome, ha posto in essere un disegno illecito finalizzato all’emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per frodare il fisco. La società lucchese avrebbe acquistato pallets usati, verosimilmente dal mercato nero, e, per mascherare la reale provenienza, facesse emettere dalle “cartiere” fatture false. L’impresa lucchese pagava con bonifici e tali provviste venivano immediatamente prelevate in contanti dagli amministratori prestanome, che consegnavano il denaro agli amministratori occulti. Questi, a loro volta, provvedevano ad acquistare i pallets dal mercato nero. Il prelievo del contante ai bancomat di un amministratore occulto è stato ripreso in video: l’uomo è stato trovato in possesso di diversi bancomat e carte di credito intestate a società “cartiere” in cui non rivestiva alcuna carica.

P.Pac.