"Il nuovo regolamento regionale per gli sfalci nel Padule di Fucecchio, va nella direzione opposta alla tutela del nostro territorio e mette in seria difficoltà coloro che lavorano nell’area. Di fatti pone le basi per l’abbandono del territorio". Questo uno dei punti dell’intervento del vicecapogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi, del capogruppo in Consiglio regionale Francesco Torselli, il consigliere regionale FdI e vicepresidente della Commissione ambiente Alessandro Capecchi e del candidato sindaco di centrodestra a Fucecchio Vittorio Picchianti.
Sul tema delle difficoltà nell’ottemperare alle operazioni di pulizia del Padule alla luce della nuova regolamentezione regionale che impedisce l’uso di strumentazioni rumorose, si è aperto un dibattito che coinvolge sia i proprietari terrieri del Palude, sia i Comune che insistono sulla zona. "Le nuove norme proibiscono ai proprietari dei terreni del Padule di utilizzare i mezzi rumorosi, ad esempio i trattori, per lo sfalcio – dicono ancora Fantozzi, Torselli, Capecchi e Picchianti –. Praticamente secondo la Regione si dovrebbe tornare a pulire la palude con la falce: una decisione antistorica e che produce solo effetti negativi. I tempi e i costi per la pulizia dell’area aumenterebbero, di conseguenza i proprietari dei terreni sarebbero tentati dall’abbandonare la zona e conseguentemente non ci sarebbe più nessuno disponibile a fare questo prezioso lavoro che viene svolto gratuitamente e che è utile soprattutto alla tenuta idrogeologica del territorio".
"Il regolamento impone inoltre che la cannuccia, cioè la pianta che cresce nella palude, e la vegetazione tagliata siano portate via dal Cratere, cioè la zona centrale del Padule di Fucecchio. Una decisione che determinerebbe un ulteriore aumento dei costi con tutte le gravi conseguenze che abbiamo spiegato prima. Non comprendiamo perché la Regione Toscana, soprattutto a seguito della drammatica alluvione di novembre, sia andata in questa direzione che non possiamo che definire assurda. Chiederemo spiegazioni con una apposita interrogazione regionale e ci auguriamo che la Regione faccia un passo indietro".