"Vostro figlio è davvero bravo e può diventare presto un calciatore famoso: io posso fargli fare subito il salto di categoria che merita. Ho i contatti per farlo prendere nel Lugano, in Svizzera, oppure da una squadra di serie C già dal prossimo campionato...". Questa l’allettante esca con cui l’estate scorsa un sedicente procuratore sportivo ha attirato in trappola i genitori di un promettente calciatore 17enne che milita in una squadra del campionato dilettanti in provincia di Arezzo. L’uomo, un 47enne originario di Montecatini che si presentava sotto falso nome, è ora indagato per truffa dalla Procura di Lucca dopo la denuncia presentata dai familiari del ragazzo che ci hanno rimesso un bel po’ di soldi.
Hanno infatti denunciato alla Guardia di finanza di aver versato al finto promoter calcistico 1.800 euro su un conto corrente più altri 2.000 in contanti consegnati all’uomo. Il tutto per riscattare il cartellino del ragazzo e proietttarlo in una brillante carriera calcistica. Ad accorgersi del raggiro, consumato nel luglio scorso dopo frenetici scambi di messaggi su Whatsapp e alcuni incontri di persona, è stato il padre del calciatore. Ha capito di essere stato truffato solo a ottobre, quando il falso procuratore è sparito nel nulla e nessuna delle importanti società che diceva di aver contattatosi era fatta viva per il cartellino.
Dopo la denuncia presentata alla Guardia di finanza, è saltato fuori che il truffatore usava anche un cognome falso. Non era lucchese ma originario di Montecatini, mentre i 1.800 euro versati con un bonifico erano finiti sul conto intestato alla madre. La donna era all’oscuro di questa provenienza illecita. Intanto il finto procuratore per ora è irreperibile. Ma siamo solo al... primo tempo.
Paolo Pacini