REDAZIONE MONTECATINI

Stop a negozio Douglas La catena annuncia tagli

Cartello conferma la chiusura del punto-vendita di cosmetici in corso Matteotti. L’attività commerciale si concentra, per adesso, nell’altro di viale Verdi

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Il negozio di corso Matteotti è chiuso da ieri. Un cartello invita i clienti a rivolgersi al punto vendita di viale Verdi. Se e fino a quando resterà aperto. La catena di profumerie Douglas rischia di mandare a casa oltre 600 dipendenti in Italia, con la chiusura di 127 punti vendita. Davide Chiappinelli di Filcams-Cgil provinciale spiega la dura situazione. "Negli ultimi anni – sottolinea – Douglas ha acquistato diversi punti vendita delle catene Limoni e Gardenia. Spesso sono punti vendita a pochi metri l’uno dall’altro e finivano per farsi concorrenza fra loro. Venerdì 19 avremo una videoconferenza con il ministero dell’Economia. L’attuale situazione di pandemia non permette ancora l’attivazione di ammortizzatori sociali, come la procedura di mobilità".

La crisi provocata dal Covid, che ha certo influito sulla crisi di Douglas, rischia di portare via del tutto la catena da Montecatini. Douglas Italia ha illustrato alle organizzazioni sindacali il programma delle 99 chiusure già identificate per ora. Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UIltucs spiegano che la direzione della catena di profumerie ha comunicato la lista degli ulteriori 22 negozi che si aggiungerebbero ai 77 già individuati da un’analisi aziendale. I lavoratori subito coinvolti sarebbero 346.

"Il management – commenta Fisascat-Cisl – ha dichiarato che l’individuazione degli store oggetto della decisione unilaterale è dato dall’analisi comparativa dell’andamento dell’ultimo biennio di ciascun punto vendita, accentuata dall’emergenza Covid. La direzione ha poi posto l’accento sul tema degli approvvigionamenti, sulla necessità di una maggiore liquidità per favorire l’e-commerce nonché sull’impatto dei canoni di locazione sulle scelte del gruppo. Douglas Italia ha dichiarato di voler mettere in campo soluzioni che vadano incontro alle richieste sindacali di mantenimento occupazionale, evidenziando che ha già sottoscritto accordi di riservatezza con sei diversi operatori del settore che hanno manifestato interesse a subentrare in alcuni spazi dove oggi opera il brand tedesco".

I sindacati hanno ribadito la ferma contrarietà alle chiusure paventate e hanno dichiarato di aver sollecitato la convocazione del tavolo di crisi al ministero dello Sviluppo economico. Douglas si è impegnata a presentare un piano commerciale e a comunicare l’intero perimetro della ristrutturazione, palesando i criteri di individuazione.

Per Montecatini piove sul bagnato. La città, rimasta senza turismo, sembra in procinto di perdere un’altra fetta consistente del proprio tessuto commerciale già provato da anni di crisi. La chiusura di Douglas potrebbe essere solo la prima di una serie di saracinesche abbassate, forse per sempre.

Red.Mon.