Uzzano (Pistoia), 20 gennaio 2021 - Chiuso in casa da giorni, insieme alla moglie colpita dal Covid 19, in attesa di effettuare il tampone, con il dubbio di essere positivo, ma costretto ad attendere ancora una settimana per avere la conferma. Un’attesa figlia delle lungaggini della burocrazia e di un clamoroso ritardo nella modifica dell’indirizzo, dopo il trasferimento di ormai diciotto anni fa. È comprensibile la rabbia, e anche la preoccupazione, di Giorgio Mauri.
«La mia compagna – spiega – è positiva al coronavirus. Nel rispetto delle norme, sono costretto a stare chiuso in casa con lei, per la quarantena fino al 24 gennaio. Cinque giorni dopo il primo tampone, fatto sabato 9, il medico giovedì 14 prescrive un tampone di controllo per verificare il mio stato di salute. Venerdì mattina ricevo una telefonata da Prato per eseguire il tampone a domicilio; chiedo come mai da Prato, e loro mi dicono che vengono in via Lapo Gianni 6 a farmi il servizio. Quando gli spiego che non abito più a Prato dal 2002 mi consigliano di telefonare al medico e chiedergli di fare una nuova richiesta. Questi mi ha detto che entro la giornata, essendo convivente con una persona affetta, sarei stato sottoposto al tampone. Venerdì però non ho visto nessuno. Forse un ritardo, ho pensato e ho aspettato il sabato. Nessuno. Domenica allora ho iniziato a chiamare: al numero riservato alle emergenze Covid, per sapere come fare, mi rispondono che non è compito loro. Mentre mi dicono a chi telefonare cade la linea, riprovo e mi dicono di provare alla nuova centrale operativa di Firenze, dove operano anche gli addetti al tracciamento. Loro mi dicono che non possono fare nulla, di rivolgermi al medico curante. Già lo avevo sentito e aveva fatto quanto doveva; lei ha l’indirizzo giusto e lo stesso il Cup della Asl. “Chissà cosa hanno combinato per commettere un errore così clamoroso“, mi ha detto".
«Adesso – va avanti – inizia il nuovo corso. Da qualche parte però qualcuno ha sbagliato. Un errore, credo causato dalla migrazione dell’anagrafe della sanità regionale, molti anni fa. Avendo diretto i lavori in Cassa di Risparmio di Firenze per la migrazione a multibanca, so che lavorando con approssimazione certi errori sono all’ordine del giorno".
Adesso Mauri cercherà di prenotare il tampone seguendo i percorsi approntati dall’assessorato. Ma intanto sono andati persi giorni e in caso di positività al Covid un ritardo nella diagnosi, quindi nel ricovero e nella cura, avrebbe potuto avere gravi conseguenze. Senza contare i mille piccoli e grandi disagi quotidiani cui una famiglia isolata in casa è soggetta.
Emanuele Cutsodontis