REDAZIONE MONTECATINI

Teatro dei Risorti restaurato: "Bisogna aver cura delle nostre radici"

Fulvio Lenzi ha completato il perfetto recupero della storica facciata. "Non mi sento proprietario, semmai custode della memoria"

Una gemma preziosa del patrimonio storico e culturale ha riconquistato il suo antico splendore: il Teatro dei Risorti di Montecatini Alto è stato oggetto di un ottimo restauro conservativo, terminato da poche settimane, che ha riportato al meglio la celebre e inconfondibile facciata.

Ad annunciarlo, è il proprietario Fulvio Lenzi, che è anche noto viticoltore, scrittore, sempre aperto e sensibile a ospitare iniziative culturali allo storico teatro: "Sono il proprietario del Teatro dei Risorti – conferma Lenzi – rilevato da mio padre Casimirro nel 1968 e che ho cominciato a gestire sin dagli anni Settanta. Ma non mi sono mai considerato tale: più che un proprietario, mi sento un custode, un conservatore, che ha la fortuna di gestire un bene che appartiene a tutti, alla nostra storia e vuole conservarlo con rispetto. Mio padre prese il teatro e lo risistemò, recuperandolo per tutti. In questi anni ho sempre cercato di far rispettare al luogo quella che era la vocazione antica: è stato sede di spettacoli e eventi culturali. Di quelli rimasti in essere, è il più antico teatrino della provincia di Pistoia. Originariamente la struttura è medievale: nella parte inferiore c’è la sede del consiglio comunale di otto secoli fa e nella parte superiore c’era lo stanzone delle commedie. Qui si esibivano gli istrioni itineranti che davano piccole rappresentazioni popolari ai tempi della commedia dell’arte".

Da poco è terminato il restauro. "La facciata – va avanti Lenzi – aveva bisogno di un intervento adeguato. Abbiamo fatto un restauro conservativo: tutto dev’essere com’era. E’ terminato da un paio di settimane".

Fulvio Lenzi è anche scrittore e il 12 giugno scorso, proprio al Teatro dei Risorti di Montecatini Alto, nel loggiato, ha presentato il suo interessante libro: "Il palio dei ciuchi". "E’ una manifestazione – spiega lo stesso Lenzi – che si faceva nel dopoguerra, tra il 1947 e il 1955. La presentazione è stata curata da Amedeo Bartolini. Per l’occasione sono state abbinate letture drammatizzate da parte di Chiara Cecchi e di Gualberto Rinaldi".

Il libro di storia locale non parla soltanto del palio dei ciuchi, ma della trasformazione che interessò quegli anni, del mutamento che riguardò quel mondo di attività e mestieri millenari che esistevano a Montecatini e nella Valdinievole.

"Credo sia estremamente importante coltivare la memoria storica delle cose – sottolinea Fulvio Lenzi – perché una pianta può sopravvivere se le si tagliano e potano i rami, ma non può farcela se le tagli le radici. Quindi un po’ di cura per le nostre radici dobbiamo averla. E’ anche un modo per essere riconoscenti verso quello che i nostri genitori, nonni, antenati, hanno saputo e voluto lasciarci".

Valentina Spisa