Montecatini, 31 agosto 2024 – Quando verrà organizzata la nuova procedura di vendita dei beni delle Terme? Il commissario giudiziale Alessandro Torcini e il liquidatore Enrico Terzani sono al lavoro, dopo il primo tentativo andato deserto, lo scorso luglio.
Il confronto con l’autorità giudiziaria prosegue senza interruzioni. A luglio, venne organizzata la cessione complessiva di tutti beni strategici dell’azienda, con un’offerta minima di 42 milioni di euro.
Nessuno si è presentato e, adesso, i due professionisti incaricati dal tribunale fallimentare nell’ambito della procedura di concordato preventivo in continuità lavorano per trovare un’altra strada. La nuova gara, in ogni caso, non dovrebbe tenersi prima di febbraio 2025.
Resta da vedere se sarà portata avanti la linea della cessione complessiva dei beni strategici, magari a un prezzo inferiore, o i vari edifici saranno venduti singolarmente. La scorsa estate furono messi in vendita l’ex Istituto Grocco, le Terme Excelsior, La Salute, Leopoldine, Redi, Regina, Tamerici, Tettuccio,Torretta, Bibite Gratuite, edicola in viale Verdi, le ex latrine Fortuna, i due negozi in viale Verdi e in viale Grocco, le Nuove serre, l’area verde dove sorge il parco giochi Termeland, le serre calde Torretta e il complesso ex lavanderia.
A questi edifici furono aggiunti i diritti di piena proprietà su vari appezzamenti di terreno di natura collinare per una superficie complessiva di 48mila metri quadrati, con sorgenti, opere di captazione e vari manufatti adibiti a cisterne di raccolta e condutture. Il bando prevedeva la cessione del ramo aziendale per le attività delle cure idropiniche offerte dalle Terme Tettuccio e le attività di carattere sanitario esercitate alle Redi. L’attività, attualmente, è concessa in affitto alla Croce Rossa Italiana, a circa 40mila euro all’anno, con un contratto di 36 mesi, che decorre dal 9 maggio 2023. Gli altri due rami di azienda in vendita: nel bando viene offerto anche quello relativo all’attività di bar all’Excelsior e alle Redi, a in canone di 55mila euro all’anno, con un contratto scaduto il 30 giugno e non rinnovabile e quello per l’esercizio dell’attività di bar alle Redi, con canone variabile in base agli introiti.
Anche in questo caso il contratto è scaduto il 30 giugno. Completano l’elenco e forse rappresentano uno degli aspetti più importanti dell’offerta complessiva, i marchi e le concessioni minerarie rilasciate dalla Regione. La nuova procedura di vendita potrebbe vedere la concretizzazione della cordata tra Regione, Comune e Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Daniele Bernardini