La città attende con ansia un intervento di restauro e ristrutturazione dei beni termali storici, in modo particolare il Tettuccio. La procedura di concordato preventivo in continuità però, al momento, non sembra lasciare spazio ad azioni del genere, almeno fino a quando gli edifici non saranno ceduti. Nessuno si è fatto avanti nell’ambito della procedura di vendita dei beni strategici delle Terme, scaduta a luglio dello scorso anno, dove l’offerta minima era fissata a 42 milioni di euro, non ribassabile. Il tribunale fallimentare di Pistoia ha così dato il via libera a una nuova gara che scadrà l’11 marzo 2025. Il commissario giudiziale Alessandro Torcini e il liquidatore Enrico Terzani hanno già fatto partire la procedura da tempo. Questa volta, l’offerta minima da presentare è di 35 milioni e 613.793,75 euro. In vendita, come la scorsa estate, il pacchetto unico prevede l’ex Istituto Grocco, le Terme Excelsior, La Salute, Leopoldine, Redi, Regina, Tamerici, Tettuccio, Torretta, Bibite Gratuite, edicola in viale Verdi, le ex latrine Fortuna, i due negozi in viale Verdi e in viale Grocco, le Nuove serre, l’area verde dove sorge il parco giochi Termeland, le serre calde Torretta e il complesso ex lavanderia.
E nel frattempo cosa succede? Gli organi della procedura, due professionisti piuttosto conosciuti e affermati, non possono lasciare spazio a interventi tampone. La Regione ha presentato da tempo un’ offerta irrevocabile di acquisto per Tettuccio, Regina ed Excelsior, mentre il Comune, fin dai tempi della precedente amministrazione, si è fatto avanti per la Torretta, allargando di recente il suo interesse alla ex capanna spazzini, alle serre della Torretta, alle ex latrine Fortuna, e alla parte del parco termale che è ancora di proprietà della società. La Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia punta a rilevare le Tamerici. Il bando prevede che possano presentare un’offerta congiunta, magari insieme a un privato che andrebbe a rilevare altri immobili ancora per coprire l’offerta minima necessaria. Arrivati a questo punto, Fondazione, Comune e Regione hanno solo questo spazio di azione.
Lo scorso anno, durante la campagna elettorale, le dichiarazioni rilasciate in città dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetta accesero qualche speranza. Anche di questo possibile intervento non se ne è saputo più nulla. L’unica certezza è che la procedura concorsuale prosegue e gli organi preposti non hanno la minima intenzione di agire fuori dalla legge.
Daniele Bernardini