Montecatini 21 agosto 2016 - Particolarissima città Montecatini, che riserva sempre sorprese quando pensi ormai di averle già viste di tutti i colori o quasi. Da cinque anni e mezzo – mancano pochi giorni al traguardo – si attende la ripresa dei lavori alle Leopoldine dopo un tempo infinito e sfinente di promesse, annunci e previsioni regolarmente fallite. E cosa si tira fuori dal cilindro? Il Museo delle Acque da realizzare alla Palazzina Regia, che diventerà di proprietà comunale al modico prezzo di 5 milioni di euro gentilmente offerti dal Cipe.
Sia chiaro: non abbiamo nulla contro il Museo delle Acque, che anzi sarà di certo una bellissima cosa da visitare in religioso silenzio. Ma potrà mai risollevare le sorti di una città in crisi turistica da decenni – e il calo di presenze continua pure a giugno – una mostra di documenti, progetti, disegni e cimeli vari relativi a pur gloriose acque termali che ormai pochissimi bevono e che da anni non vengono neppure più erogate alla Torretta e alle Leopoldine? Al Tettuccio entra uno sparuto numero di curisti. Solo i russi tracannano con l’entusiasmo di un tempo.
Temiamo che quel Museo delle Acque, sicuramente un bijoux, faccia il paio con il «Moca» dirimpettaio: ottima realizzazione, ma solo per chi in città già c’è. Non hanno né avranno la forza di attirare nuovi turisti di qualità. Di cui peraltro c’è un tremendo bisogno. Nessuno o rarissimi saranno quelli che diranno: ’Vado a Montecatini per vedere quei musei’. Invece lo direbbero ’per andare alle Leopoldine’. Che però non ripartono, lasciandoci coi tediosi problemi di sempre.