Torna il simposio di scultura. La comunità di Vellano ospita nove artisti internazionali

Dopo cinque anni di pausa è ripartita la manifestazione. Il tema scelto è ‘Ricominciamo dal classico’

Torna il simposio di scultura. La comunità di Vellano ospita nove artisti internazionali

Dopo cinque anni di pausa è ripartita la manifestazione. Il tema scelto è ‘Ricominciamo dal classico’

L’ultima edizione del ’Simposio di scultura di Vellano’ si era svolta nel 2019. Cinque anni dopo, grazie agli sforzi di Silvio Viola, di Marco Nardini, titolare della cava omonima che ospita l’iniziativa, e del circolo ‘Sandro Maltagliati’, gli scultori sono tornati a Vellano, per un evento intitolato ‘Ricominciamo dal classico’, quinta edizione di ‘Scultori in cava’. "L’idea è di Viola – spiega Nardini – che ha iniziato a organizzare simposi con ‘Castelvecchio in pietra’. L’evento, poi, si è trasferito nella mia cava, la location è più pertinente. Siamo andati avanti dal 2016 al 2019; il Covid ci ha interrotto, e per farlo ripartire ci è voluta una bella spinta. Quest’anno ce l’abbiamo fatta, e abbiamo intitolato la rassegna ‘Ricominciamo dal classico’. Gli artisti si sono ispirati al classico, figurativo e non".

La comunità di Vellano ha accolto al meglio l’evento. Gli artisti pranzano e cenano ospiti del circolo, e dormono nelle case messe a disposizione dai residenti. La novità di quest’anno sono gli eventi collaterali. "Abbiamo pensato di arricchire l’evento con l’aiuto di altre associazioni, Yoga Ponte e Borgo d’Avvistamento; con Stefano De Ponti abbiamo organizzato delle performance musicali, insieme a Franco Bartoletti, Eleonora Pellegrini e David Ryan. Poi, due momenti di yoga, con Barbara, e la mostra fotografica di Andrea Berti".

Al simposio partecipano nove artisti, il tedesco Henning Bock, la giapponese Kumiko Suzuki, il peruviano Alberto Gedeon, la polacca Julia Slachowska, e gli italiani Simone Azzurrini, Luca Calò, Mariano Guerrieri ed Elisa Sordelli, oltre allo stesso Viola. La presentazione dell’iniziativa è del critico Siliano Simoncini, che spiega come l’esperienza dell’edizione 2024 miri "a mantenere fede alla tradizione storica della scultura classica: non certo per riprodurne pedissequamente canoni e modelli, ma bensì per rigenerarli e proporli, all’interesse del pubblico e della critica, come interpretazione contemporanea secondo una filosofia-ideologia che mira a tramandare i valori storici dell’arte".

Il simposio si concluderà sabato 17 agosto, ma dal 25 agosto al 22 settembre le opere rimarranno esposte nella chiesa di San Bartolomeo e lungo le vie del paese di Monte a Pescia.

Emanuele Cutsodontis