
Non mancano gli intrattenimenti musicali nel nuovo Gambrinus, il bistrot sempre aperto dalle 10 a mezzanotte
È risorto da un cratere di macerie il Gran Caffè Gambrinus. L’inaugurazione è avvenuta nel weekend pasquale. il nome resta quello antico e amato dai vip degli anni d’oro. Il locale incorniciato dal colonnato Liberty fu costruito nel 1913 su progetto degli architetti Bernardini e Giusti. Un caffè concerto con una storia prestigiosa è piena di aneddoti. I lavori sono andati avanti per settimane, per realizzare un restyling dell’ambiente. Precedentemente, dal 2018, aveva ospitato il ristorante Foody Farm, successivamente altre sfortunate gestioni.
Il Gambrinus per decenni è stato il cuore pulsante della città, almeno ai tempi d’oro, frequentato da mattatori come Gino Bramieri, Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Corrado. Poi, una parentesi in epoca più recente aveva visto una collaborazione con la Versiliana di Forte dei Marmi grazie allo scrittore Romano Battaglia. Mitico il talk show di Giorgio Panariello "Senti se c’ha un amico", tra gli ospiti Andrea Bocelli, Gigi D’alessio, Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Albano, Roberto Baggio.
Il nuovo Gambrinus è un bistrot sempre aperto (dalle 10 a mezzanotte) che offre la possibilità di scegliere tra colazioni, pranzi, brunch, aperitivi, cene e cocktail. Non mancherà l’intrattenimento e gli eventi musicali. Col bel tempo, poi, verrà animata di nuovo la bellissima agorà. Un segnale positivo per Montecatini che, bel centro città, da tempo ha ricominciato a richiamare giovani e meno giovani nei locali del centro, da viale Verdi a viale IV Novembre. Molto bello anche il nuovo sito web grancaffegambrinusmontecatini.com, dove si legge: " Il gusto della tradizione, l’estro della creatività: dal piacere di un pranzo leggero alla raffinatezza di una cena a lume di candela, il Gambrinus Bistrot degli Artisti è un viaggio tra i sapori autentici della cucina italiana".
Il locale è un simbolo degli antichi fasti montecatinesi e, in epoca più recente, della crisi della città. Ora, come l’araba fenice, è pronto a risorgere dalle proprie ceneri. Tra le sue mura hanno risuonato le voci di personaggi illustri, le risate di incontri spensierati e i brindisi a momenti indimenticabili. Un luogo che custodisce l’anima del passato e il fascino del presente, dove ogni dettaglio conserva in sé l’eleganza, la cultura e il piacere della Belle Époque.
Giovanna La Porta