"Una nuova caserma non serve"

La Segreteria provinciale di Pistoia critica la decisione di acquistare una nuova caserma a Montecatini Terme anziché sfruttare la struttura esistente a Pistoia, evidenziando rischi economici e inefficienze nella gestione delle risorse umane nel comparto sicurezza.

"Una nuova caserma non serve"

La Segreteria provinciale di Pistoia critica la decisione di acquistare una nuova caserma a Montecatini Terme anziché sfruttare la struttura esistente a Pistoia, evidenziando rischi economici e inefficienze nella gestione delle risorse umane nel comparto sicurezza.

"Scelta antieconomica, finanziariamente criticabile e anacronistica". È così che la Segreteria provinciale di Pistoia del Sindacato italiano lavoratori finanzieri manifesta le proprie perplessità sulla necessità di una nuova struttura da adibire a caserma, nel Comune di Montecatini Terme, dopo l’investimento avvenuto già nel 2017 dell’attuale edificio che già ospita la sede della compagnia. "Sotto il profilo economico – scrive in una nota il sindacato – la decisione di acquistare un nuovo immobile parrebbe discutibile, in quanto l’attuale stabile che ospita i reparti alla sede di Pistoia, edificata nel 2015, si estende su oltre 10.000 metri quadrati e all’interno vi è la presenza di alloggi per personale ufficiali, nonché per i militari di nuova assegnazione. Il costo dell’opera ha superato i 10 milioni di euro e la struttura è sufficientemente grande da accogliere un numero di militari di gran lunga superiore all’organico attuale. Considerando che la struttura di Pistoia dista soltanto 12 km da Montecatini, sarebbe conveniente valutare attentamente l’opportunità di sfruttarla, risparmiando i costi d’acquisto per un nuovo immobile e di quelli relativi alla gestione".

"La questione solleva tematiche relative all’efficienza e alla gestione delle risorse umane. La carenza del personale del comparto sicurezza – prosegue l’organizzazione di categoria – dovuta sia alla riduzione dei neo assunti sia alle prospettive di pensionamento nel prossimo biennio, dovrebbe indurre ad un più oculato impiego delle risorse esistenti. A fronte di un continuo aumento dei carichi operativi, l’idea di concentrare il personale in reparti più efficienti, razionalizzando quelli logisticamente più complessi, sembra una scelta più in linea con le esigenze del Corpo e della collettività".

AF